Falso senso del mistero
Dicendo stupore per il mistero Pasquale non intendo in nessun modo ciò che a volte mi pare si voglia esprimere con la fumosa espressione senso del mistero.
A volte tra i presunti capi di imputazione contro la riforma liturgica vi è anche quello di averlo eliminato dalla celebrazione. Lo stupore di cui parlo non è una sorta di smarrimento di fronte ad una realtà oscura o ad un rito enigmatico, ma è , contrario, la meraviglia per il fatto che il piano salvifico di Dio ci è stato rivelato Pasqua di Gesù, la cui efficacia continua a raggiungerci nella celebrazione dei misteri ovvero dei sacramenti . [Mistero nel Nuovo corrisponde alla rivelazione avvenuta in Cristo cfr Ef 1,3 -14]
Resta pur vero che la pienezza della rivelazione ha, rispetto alla nostra finitezza umana, una eccedenza che ci trascende e che avrà il suo compimento alla fine dei tempi quando il Signore tornerà. Se lo stupore nei confronti della Pasqua del Signore è vero, non vi è alcun rischio che non si percepisca, pur nella vicinanza che l'incarnazione ha voluto, l'alterità della presenza di Dio. Se la riforma avesse eliminato quel senso del mistero [come realtà enigmatica e fumosa] più che un capo di accusa sarebbe una nota di merito. La bellezza, come la verità, genera sempre stupore e quando sono riferite al mistero di Dio, porta all'adorazione.
Desiderio desideravi, 25
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