venerdì 12 settembre 2025

Salmi 1.2.3

 Salmo 1

Il giusto è come un albero fruttifero che prefigura Cristo e tutti i veri fedeli uniti a Lui: «Il salmo tratta lo stesso argomento che è esposto in tutto il salterio: parla di Cristo nella sua totalità, del Capo, e di tutte le membra del suo Corpo, che sono tutti i giusti» (BW 49). 

1Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, non resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti. 

Comincia il libro dei salmi proclamando la beatitudine, come farà Gesù nell’annunciare il Vangelo. «Tutti aspiriamo ad essere beati perché la beatitudine è il culmine del bene. Tuttavia molti errano [nel cercarla] perciò la Parola ha indicato chi è veramente beato ed ottiene il bene perfetto che deriva da Dio» (Eu23,76). Al contrario del giusto, l’iniquo entra nel consiglio dei malvagi quando, devia dal retto cammino; resta nel male, quando gode del peccato; si siede quando approva il proprio operato (Cf Ag36,67). 

2Ma nella legge del Signore trova la sua gioia. La sua legge medita giorno e notte. 3

Ha detto ciò che il giusto non deve fare, ma adesso suggerisce ciò che dovrebbe fare. «Chi fissa lo sguardo sulla legge della libertà, troverà la sua felicità nel praticarla» (Gc 1,25). «Colui che è nella legge, opera [volentieri] in conformità ad essa; chi è sotto la Legge, è costretto a muoversi secondo essa. Il primo è un uomo libero, il secondo è un servo» (Ag36,67). Meditare era leggere ad alta voce un testo biblico (Cf At 8,28-30). «Non si allontani dalla tua bocca il libro di questa legge, ma meditalo giorno e notte, per mettere in pratica tutto quanto vi è scritto» (Gs 1,8). «Medita di continuo chi agisce con santità in tutto ciò che opera» (Cs 30).

È come albero piantato lungo corsi d’acqua, che dà frutto a suo tempo: le sue foglie non appassiscono. 

«Verso la corrente stende le radici; non teme il caldo, le sue foglie rimangono verdi, non smette di produrre frutti» (Ger 17,8). «Il flusso del divino Spirito imita l’irrigazione dell’acqua» (Td 613). 

Tutto quello che fa, riesce bene. 

«Per questo non avete successo; poiché avete abbandonato il Signore, anch’egli vi abbandona» (2 Cr 24,20). «Prima della venuta del nostro Salvatore, non era facile per l’uomo dominare i suoi malvagi desideri ma ora ci è stata aperta da Lui una strada priva di particolari difficoltà» (Crl 91). Il giusto «cresce in se stesso in quanto rimane una persona retta nelle parole e nelle opere. Negli eventi che accadono s’avvantaggia del benessere ma anche dell’avversità. Per i malvagi, perfino un evento favorevole, finisce in una sventura» (Rmg 153). 

4Non così, non così i malvagi, ma come pula che il vento disperde; 5perciò non si alzeranno i malvagi nel giudizio né i peccatori nell’assemblea dei giusti. 

I malvagi non potranno alzarsi in giudizio per difendersi. «Saranno come pula lanciata lontana dall’aia, come fumo che esce dalla finestra» (Os 13,3). «Tutti i malvagi sono peccatori ma non tutti i peccatori sono malvagi» (Cf Ag36,69). «Alcuni sono trattenuti nella Chiesa dalla paura di Dio, ma insieme sono allettati dai vizi. Di qui il giudizio, perché pur amando la Luce, preferiscono ad essa la tenebra (Cf Gv 3,19)» (Ilr 259.260). 

6Poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti, mentre la via dei malvagi va in rovina. 

«Come un’aquila che veglia la sua nidiata, lo sollevò sulle sue ali» (Dt 32,11). «La via dei giusti è Colui che ha detto: “Io sono la via” (Gv 14,6)» (Eus23,79). «Non vanno in rovina i malvagi ma la loro via. Se si convertono, perdono soltanto la via della malvagità» (Am14,997.998). 

Salmo 2

Il giusto (del salmo precedente) è il re/Messia. Insediato sul trono per volontà divina, viene rifiutato da altri sovrani e dai loro popoli, ma s’appoggia sull’aiuto di Dio che lo ha scelto. «Parla della congiura dei malvagi contro Cristo (At 4,23-29). Questi parla del suo regno invincibile e della sua generazione ineffabile [dal Padre]» (BW 32). 

1Perché le genti sono in tumulto e i popoli cospirano invano? 2Insorgono i re della terra e i principi congiurano insieme contro il Signore e il suo consacrato. 3«Spezziamo le loro catene, gettiamo via da noi il loro giogo!». 

I rivoltosi dichiarano che l’autorità divina è oppressiva. Servire Dio, invece, è regnare. «Sottomettetevi al suo giogo perché servire a lui è come servire alla luce, servire alla vita, alla verità, alla giustizia, alla santità: tutto ciò è il Signore» (Es23,1240). Gesù si pose a servizio dei discepoli, offrì loro riposo e un giogo soave (Cf Mt 11,28-30) (Bs 700). 

4Ride colui che sta nei cieli, il Signore si fa beffe di loro. 5Egli parla nella sua ira, li spaventa con la sua collera: 6«Io stesso ho stabilito il mio sovrano sul Sion, mia santa montagna». 

Dio, conferma la sua decisione ed appoggia il suo consacrato. Che significano riso e scherno da parte di Dio? «Si riferisce a quella forza che Dio dona ai suoi santi» (Ag36,70). Il Signore reagisce al rifiuto, consolidando quanti accolgono il suo regno. 

7Voglio annunciare il decreto del Signore. Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato.
 

Parla il re designato e ribadisce la decisione divina. L’intronizzazione regale era considerata una generazione filiale. Resuscitando Gesù, Dio lo ha “generato”, l’ha posto accanto a sé come Figlio e Re, in eterno (Eb 1,5; 5,3). Tuttavia Gesù è Figlio di Dio da sempre: «Oggi significa il presente; nell'eternità non c'è alcunché di passato, né di futuro ma c'è soltanto il presente» (Ag36,71). 

8Chiedimi e ti darò in eredità le genti e in tuo dominio le terre più lontane. 

Riguardo a Gesù: «Questa è la sua eredità, dare la vita eterna ad ogni uomo, perché tutte le nazioni, istruite e battezzate, siano rigenerate alla vita» (Ilr 280). 

9Le spezzerai con scettro di ferro, come vaso di argilla le frantumerai». 

Lo scettro di ferro indica la potenza invincibile. Gli antichi scrivevano i nomi dei re nemici su vasi d’argilla e poi li frantumavano per anticiparne la fine in modo magico. «Il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo» (1 Gv 3,8). «Al vincitore darò autorità sopra le nazioni: le governerà con scettro di ferro, come vasi di argilla si frantumeranno, con la stessa autorità che ho ricevuto dal Padre mio» (Ap 2,26-28). 

Cristo, però, non frantuma gli uomini ma i loro mali, «i desideri dell’egoismo, le relazioni immonde del vecchio uomo» (Ag36,71). Frantuma con la morte, per ricreare in modo più splendido: «Restaurerà il corpo che era stato spezzato, concedendo una bellezza a lui gradita, a partire dalla stessa materia di prima. Non la farà scomparire, ma ne cambierà il modo di essere» (Ilr 285.286). 

 10E ora siate saggi, o sovrani; lasciatevi correggere, o giudici della terra; 11servite il Signore con timore e rallegratevi con tremore. 

«Al timore è stata aggiunta la gioia perchè servire il Signore con timore, non deve infondere afflizione. Tuttavia, per evitare che l’esortazione all’esultanza provochi eccessiva confidenza, ha aggiunto il timore, perché chi ascolta rimanga vigilante» (Ag36,71). «Il timore del Signore non porta alla tristezza ma alla gioia» (Cs 41). 

12Imparate la disciplina, perché non si adiri e voi perdiate la via: in un attimo divampa la sua ira. Beato chi in lui si rifugia. 

«Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!» (Lc 13,27). «Chi è vinto da Cristo, ha vinto il male; lo ha distrutto col sottomettersi a lui» (Es23,101). 

Salmo 3

1Salmo. Di Davide. Quando fuggiva davanti al figlio Assalonne. 

Davide, nella ribellione del figlio Assalonne, fu rifiutato anche da molti sudditi (2 Sm 15,13-15), perché credevano che fosse stato abbandonato da Dio (2 Sam 16,7-8). 

«Cristo parla al Padre dei suoi persecutori e invita il popolo fedele a non temere la morte perché, risorgendo, ha fondato la speranza della vera risurrezione» (BW 34). 

2Signore, quanti sono i miei avversari! Molti contro di me insorgono. 

«Giuda, preso un distaccamento di soldati, si recò [da Gesù]» (Gv 18,3). «Ecco oggi io faccio di te come una fortezza, contro tutto il paese. Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti» (Ger 1,18). «Sarete odiati da tutti a causa del mio Nome» (Mt 10,22). «Ognuno di noi può dire, quando la folla delle passioni tenta di trascinarci: Signore molti insorgono contro di me! Inoltre pensiamo alle calamità che la Chiesa affronterà in tutto il mondo», in ogni epoca (Ag36,77). 

3Molti dicono della mia vita: «Per lui non c’è salvezza in Dio!». 

I nemici possono distruggerlo soltanto corrodendo la sua fede. «Signore, i nemici dicono che non posso contare sulla tua provvidenza. Ritengo, invece, che Tu non mi disprezzi, anche se sono un grande peccatore» (Td 885). 

4Ma tu sei mio scudo, Signore, sei la mia gloria e tieni alta la mia testa. 

«C’è chi è debole e ha bisogno di soccorso, ma gli occhi del Signore lo guardano con benevolenza, lo sollevano dalla sua povertà» (Sir 11,12-13). «Dio solleva il nostro capo, quando guardiamo verso l'alto, e non lo pieghiamo verso interessi meschini» (Crl 728). Il salmista «non attribuisce a sé la forza con cui eccelle, comprendendo che è fedele per grazia del Signore» (Ag36,77). 

5A gran voce grido al Signore ed egli mi risponde dalla sua santa montagna. 

Gridare al Signore, significa appoggiarsi soltanto su di Lui. «Li volevo salvare, ma essi non gridano a me con il loro cuore quando gridano sui loro giacigli» (Os 7,13-14). «Coraggio, figli miei, gridate a Dio, ed egli vi libererà dall’oppressione. Una grande gioia mi è venuta dal Santo, per la misericordia che presto vi giungerà dall’Eterno» (Bar 4,21-22). All’orante «viene donato molto di più di ciò che desidera, perché il Benefattore, nel donare, supera l’uomo che può fare il bene secondo le sue limitate possibilità» (Es23,93). 

6Io mi corico, mi addormento e mi risveglio: il Signore mi sostiene. 

Percorre i momenti della sua esistenza in serenità. «Se ti coricherai, non avrai da temere; se ti coricherai, il tuo sonno sarà dolce» (Pro 3,24). «La tua benevolenza, o Signore, è per me un muro inespugnabile e un'armata invincibile» (Crl 725). Il risveglio preannuncia la risurrezione di Gesù: «Sono certo che solleverai dalla morte il Cristo, dopo che si sarà umiliato e avrà accettato il disprezzo, e che lo farai trionfare» (Td 885). «La morte si cominciò a chiamarla dormizione da quando Cristo morì e risuscitò» (Tommaso d’Aquino, Commento a Giovanni, 1495). 

7Non temo la folla numerosa che intorno a me si è accampata. 

«“I dominatori trionfavano [sul popolo] e sempre, tutti i giorni, il mio nome è stato disprezzato. Pertanto il mio popolo conoscerà il mio nome, comprenderà in quel giorno che io dicevo: “Eccomi!”» (Is 52,5). «Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!» (Gv 16,33). 

8Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio! Tu hai colpito alla mascella tutti i miei nemici, hai spezzato i denti dei malvagi, 

«Le fiere che, private dei denti, diventano deboli» (Td 888). «Te, beato, Israele! Chi è come te, popolo salvato dal Signore?» (Dt 33,29). 

9La salvezza viene dal Signore: sul tuo popolo la tua benedizione. 

«Il Signore ordinerà alla benedizione di essere con te» (Dt 28,8). «Dio, dopo aver risuscitato il suo servo [Gesù], l’ha mandato a voi per portarvi la benedizione» (At 3,26). «[Cristo dice al Padre:] Hai concesso il dono della risurrezione non soltanto a me, ma anche a tutti quelli che sarebbero diventati il tuo popolo» (Es23,100). 



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