venerdì 8 marzo 2019

LE 5 VIE DELLA RICONCILIAZIONE




Volete che parli delle vie della riconciliazione con Dio? Sono molte e svariate però tutte conducono al cielo.
La prima è quella della condanna dei propri peccati. Confessa per primo il tuo peccato e sarai giustificato (cfr. Sir 19-24; Gv 1,9). Perciò anche il profeta diceva: «Ho detto: Confesserò al loro le mie colpe, e tu hai rimesso la malizia del mio peccato» (Sal 31,5). Condanna dunque anche tu le tue colpe. Questo è sufficiente al Signore per la liberazione. E poi se condanni le tue colpe sarai più cauto nel ricadervi. 


Questa è dunque una via di remissione, e ottima; ma ve n'è un'altra per nulla inferiore: non ricordare le colpe dei nemici, dominare l'ira, perdona i fratelli che ci hanno offeso. Anche così avremo il perdono delle offese da noi fatte al Signore. E questo è un secondo modo di espiare i peccati. «Se voi? fatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi» (Mt 6,14). 

Vuoi imparare ancora una terza via di purificazione? E quella della preghiera fervorosa e ben fatta che proviene dall'intimo del cuore. 


Se poi ne vuoi conoscere anche una quarta, dirò che è l'elemosina. Questa ha un valore molto grande. 




Aggiungiamo poi questo: Se uno si comporta o temperanza e umiltà, distruggerà alla radice i suoi peccati con non minore efficacia dei mezzi ricordati sopra. Ne è testimone il pubblicano che non era grado di ricordare opere buone, ma al loro posto offrì l'umile riconoscimento delle sue colpe e così si liberò dal grave fardello che aveva sulla coscienza. 

Abbiamo indicato cinque vie di riconciliazione con Dio. La prima è la condanna dei propri peccati. La seconda è il perdono delle offese. La terza consiste nella preghiera, la quarta nell'elemosina e la quinta nell'umiltà.


Non stare dunque senza far nulla, anzi ogni giorno cerca di avanzare per tutte queste vie, perché sono facili, né puoi addurre la tua povertà per esimertene. Quand'anche ti trovassi a vivere in grave miseria, potrai sempre deporre l'ira, praticare l'umiltà, pregare continuamente e riprovare i peccati, e la povertà non ti sarà mai di intralcio.
Ma che dico? Neppure in quella via di perdono in cui è richiesta la distribuzione del denaro, cioè l'elemosina, la povertà è di impedimento. No. Lo dimostra la vedova che offrì i due spiccioli. Avendo dunque imparato il modo di guarire le nostre ferite, adoperiamo questi rimedi. Riacquistata poi la vera sanità, godremo con fiducia della sacra mensa e con grande gioia andremo incontro a Cristo, re della gloria, e conquisteremo per sempre i beni eterni, per grazia, misericordia e bontà del Signore nostro Gesù Cristo.

Giovanni Crisostomo, Omelie, II, [De diabolo tentatore] PG 49, cc. 263-264

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