giovedì 4 agosto 2011

Esploratori increduli (Numeri 13-14)

Gli esploratori percorrono tutta la terra e di là portano al popolo le primizie, la caparra dell'eredità. Noi non siamo andati ad esplorare. Lo ha fatto per noi Gesù. Lui è già entrato nell'eredità a noi promessa: Abbiamo come un'àncora sicura e salda per la nostra vita: essa entra fino al velo del santuario [celeste] dove Gesù è entrato come precursore per noi... (Eb ).

Gli esploratori, di ritorno, mostrano i prodotti del suolo: un grappolo enorme preso da Eskol. Gesù, dal cielo, ci ha fatto avere un dono ben più grande, il suo stesso Spirito, la caparra della nostra eredità (Ef 1,14). Dio ha riversato in noi tutta la sua ricchezza infondendo nei nostri cuori il suo Spirito (cf Rm 5,5). Nessun carisma ci manca, la terra promessa della vita eterna è aperta davanti a noi e noi possiamo affrettarci a entrare in quel riposo (Eb 4,11). Dobbiamo fare attenzione ora a non indurire il cuore. Infatti quelli come noi, che sono stati illuminati nel battesimo e hanno gustato il dono celeste, sono diventati partecipi dello Spirito Santo, hanno gustato la parola di Dio e i prodigi del mondo futuro (Eb 6,4-5), possono chiudersi nel rifiuto.

Al racconto degli esploratori e influenzati da molti di loro, gli Israeliti si lasciano prendere dalla paura. Mentre la fede ci fa ottenere ciò che desideriamo, secondo la promessa di Dio, la paura ci fa precipitare in quello che paventiamo e che avremmo voluto evitare ad ogni costo. L'uomo diffidente e pauroso và incontro a ciò che teme e detesta. Al contrario veniamo arricchiti dal dono di Dio a misura del nostro rischio, della perseveranza, secondo la quantità dei vasi vuoti che poniamo sotto l'effondersi della sua grazia. Eliseo voleva beneficare una povera vedova, rimasta con un solo orcio d'olio. Le disse: Chiedi dei vasi da tutti i tuoi vicini, vasi vuoti e non pochi. Nel versare l'olio rimasto, vide che i vasi si riempivano; l'olio si esaurì dopo che era stato colmato l'ultimo recipiente rimasto. Se avesse raccolto altri vasi, avrebbe avuto altro olio ancora. Otteniamo in proporzione della fede (e della preghiera). La paura o la diffidenza ci restringono mentre la fiducia ci dilata. Noi siamo il vaso da riempire e che è colmato da Dio. Quanto più riceviamo dal Signore, tanto più diventiamo capienti per ricevere ancora di più. Il dono cessa quando ci chiudiamo.

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