lunedì 17 settembre 2012

COMMENTO AI SALMI DI LODI (sabato 1)


Sabato. Prima settimana


Salmo 118 
Kof (145-152)

(Karati) Invoco con tutto il cuore: Signore, rispondimi; custodirò i tuoi decreti. 
(Keratìka) Io t’invoco: salvami e osserverò i tuoi insegnamenti.

(Kiddàmti) Precedo l’aurora e grido aiuto, spero nelle tue parole.
(Kiddèmu) I miei occhi precedono il mattino, per meditare sulla tua promessa. 

(Kolì) Ascolta la mia voce, secondo il tuo amore; Signore, fammi vivere secondo il tuo giudizio.

(Karevù) Si avvicinano quelli che seguono il male: sono lontani dalla tua legge. 
(Karòv) Tu, Signore, sei vicino; tutti i tuoi comandi sono verità.
(Kédem) Da tempo lo so: i tuoi insegnamenti li hai stabiliti per sempre.

È la sezione kof del salmo 118 (ossia tutti i versetti iniziano con la lettera ebraica K). I primi due versetti hanno per oggetto l’invocazione; il salmista, se sarà esaudito, si sentirà ancora più invogliato ad osservare i comandamenti.
I due versetti successivi insistono sullo spirito di vigilanza: alzarsi presto per cercare Dio nella meditazione e nell’invocazione. Segue un versetto in cui al centro sembra stare la voce d’invocazione dell’uomo ma in realtà al centro c’è la disponibilità all’obbedienza.
Altri due versetti parlano di vicinanza: il salmista è attorniano da trasgressori ma Dio è ancora più vicino.
Versetto conclusivo: il valore eterno della Legge.

La Chiesa rivive il sentire di Gesù che cerca il Padre e vuole vivere secondo il suo volere, in una società lontana da Dio. Conservando questa intimità con Lui, sperimenterà l’aiuto e l’esaudimento.


Rilettura cristiana di Agostino

Invoco con tutto il cuore… La preghiera è un grido che si leva al Signore; ma, se questo grido consiste in un rumore di voce corporale senza che il cuore di chi prega aneli intensamente a Dio, non c'è dubbio che esso è fiato sprecato. Se invece si grida col cuore, per quanto la voce del corpo resti in silenzio, il grido, impercettibile all'uomo, non sfuggirà a Dio. Quando dunque preghiamo, possiamo gridare a Dio o con la voce esterna (se così esige il dovere) o anche rimanere in silenzio; comunque, in ogni preghiera deve esserci il grido del cuore. Ora questo grido del cuore consiste in una grande concentrazione dello spirito, la quale, quando avviene nella preghiera, manifesta il profondo desiderio e l'ardore che sorreggono l'orante a non disperare del risultato. E si grida con tutto il cuore quando nel pensiero non si ha altro [che la preghiera]. Per dirci poi quale vantaggio abbia conseguito con il suo gridare, soggiunge: Le vie della tua giustizia ricercherò. Ecco perché ha gridato con tutto il suo cuore; ecco cosa ha desiderato gli fosse concesso dal Signore, qualora avesse ascoltato la sua preghiera: poter ricercare sempre le vie della sua giustizia.
I miei occhi precedono il mattino... Se riferiamo queste parole ai singoli fedeli e le prendiamo in senso proprio, capita spesso che durante tali ore notturne vigili l'amore per il Signore e, dietro la forte spinta che esercita il gusto della preghiera, non si aspetti ma si anticipi il tempo di pregare, che suol essere dopo il canto del gallo. Se poi per "notte" intendiamo tutta la durata del tempo presente, è certamente notte profonda tutte le volte che gridiamo a Dio prevenendo il tempo adatto, che è quello in cui egli ci accorderà quanto ci ha promesso…
Si sono avvicinati i miei persecutori…. S’avvicinano quando giungono a tormentare e a uccidere il corpo… e lo dice riferendosi a ciò che il Signore patì durante la passione. Chiamò prossima la tribolazione che esperimentava nella carne, in quanto nulla è più vicino all'anima di quanto non lo sia la carne che essa regge… Nel loro intimo i santi avevano vicino il Signore, dal quale [il fedele] non è mai abbandonato.
Da tempo lo so… Come costui ha potuto conoscere tutto questo fin dall'inizio? Chi però parla così è la Chiesa, che non cessò mai di esistere sulla terra a cominciare dai primordi del genere umano. Essa ha le sue primizie nel santo Abele, immolato anche lui per rendere testimonianza al sangue del Mediatore venturo, che sarebbe stato versato per mano degli empi fratelli. Tant'è vero che all'inizio fu pronunziata proprio quella parola: I due saranno una sola carne, sacramento grande, al dire dell'apostolo Paolo, il quale, applicando il testo, diceva: Questo io dico in Cristo e nella Chiesa.



Salmo 116

Genti tutte, lodate il Signore, popoli tutti, cantate la sua lode, perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura per sempre. Alleluia.

Il salmista presenta il motivo essenziale per lodare il Signore: la profondità dell’amore che si manifesta come fedeltà. Egli ha fatto prevalere la misericordia rispetto al giudizio. L’invito è rivolto a tutti i popoli. 
La composizione fa parte dei salmi pasquali
La condotta degli uomini «avrebbe potuto, più d’una volta, autorizzare il Signore a far uso della giustizia. Misericordioso, ha lasciato che prevalesse e trionfasse la sua pietà e bontà, non solo poche volte, ma sempre» (G. Castellino)


Rilettura cristiana di Bruno da Segni

Lodate il Signore, popoli tutti, celebratelo popoli tutti: è stata confermata su di noi la sua misericordia e la verità del Signore rimane per sempre. Il profeta invita non soltanto i giudei ma, insieme a loro, tutti i popoli pagani a lodare il Signore, poiché egli è il Signore di tutti e non soltanto dei giudei. In un primo tempo, Dio era conosciuto soltanto nella Giudea e il suo Nome era stato magnificato nel popolo d’Israele; ora invece ha sofferto a vantaggio di tutti e ha redento tutte le nazioni con il suo sangue e per questo l’umanità intera deve ringraziarlo e benedirlo. Ora infatti è stata confermata su di noi la sua misericordia ed è stato documentato, con prove certe, che Egli è benevole e misericordioso, poiché ci ha amato e ha lavato i nostri peccati con il suo sangue (Ap 1,5).
La verità del Signore rimane in eterno, poiché ha attuato ciò che aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle Sacre Scritture quanto riguardava la nostra liberazione e il rinnovamento del suo popolo. Ciò appare in alcune testimonianze: «Ci ha liberato dai nostri nemici e dalle mani di quanti ci odiano» (2 Re 19,9), «Come aveva promesso per bocca dei suo santi profeti, che avevano parlato nel passato» (Lc 2,70). 

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