venerdì 24 marzo 2023

La croce e i suoi effetti

 I soldati tirarono le sorti perché la tunica toccasse a uno solo. Troviamo nche questo nella Scrittura. Lo sanno tutti quelli che nella chiesa perseverano nel canto dei salmi a imitazione delle schiere degli Angeli e quanti cantano a Dio la lode perenne, ritenuti degni di essere ammessi a salmodiare qui [nella chiesa costruita] sul Golgota. 

Sulla croce Gesù allargò le sue mani per abbracciare con il Golgota, posto proprio al centro della terra, tutto il mondo fino ai suoi estremi confini. Non sono io ad affermarlo, ma lo dice il profeta: «Hai operato la salvezza dal centro della terra». Colui che aveva steso le mani divine per rendere stabile il cielo, distese le sue mani di carne perché gliele inchiodassero e forse inchiodata sul legno la sua umanità che portava i peccati di tutti, e noi morti al peccato, morendo lui come uomo, risorgessimo alla giustizia. 

[Il ladrone pentito] rimproverava [all’altro] gli oltraggi, e così mentre poneva fine alla sua vita, dava inizio a un retto comportamento. Affidando a Cristo il suo spirito ne riceveva la promessa di salvezza. Dopo aver rimproverato l'altro, rivolse a Gesù queste parole: «Signore, ricordati di me! Ascolta la preghiera che ti rivolgo; ricordati di me, non delle opere da me compiute che mi fanno paura. Come te mi approssimo alla morte, e ogni uomo è ben disposto con il suo compagno di viaggio; perciò non ti dico: «Ricordati di me ora, ma ti prego di ricordartene quando giungerai nel tuo regno». 

Quale potenza, o ladrone ti ha illuminato? Chi ti ha insegnato ad adorare chi subiva come te il disonore della crocifissione? O luce eterna che illumini quanti sono immersi nelle tenebre, per mezzo tuo egli poté ascoltare quelle parole: «Confida nella grazia che ti dà il Re accanto al quale tu sei, non nelle tue opere per cui nessuno oserebbe sperare» La domanda non richiedeva di essere subito esaudita, ma la grazia venne rapidissima: «In verità ti dico oggi sarai con me nel paradiso. Oggi infatti hai ascoltato la mia voce né hai indurito il tuo cuore, perciò faccio a te immediatamente grazia con la medesima immediatezza con cui pronunziai la sentenza contro Adamo. Non temere il serpente, non potrà cacciarti perchè è ormai caduto dal cielo. Non ti dico che oggi andrai, ma che oggi sarai con me. Coraggio, non perderti d’animo; non temere la spada di fuoco perché essa teme il Signore. Quelli che hanno sopportato il caldo del giorno (Abramo, Mosè e i profeti), non sono ancora entrati, e già entrano gli operai dell’ultima ora. Il ladrone si è deciso a fare il bene che la morte non gli permetterà di portare a termine, e io non attendo le sue opere per premiarlo ma mi accontento della sua fede. Sono pastore in un campo di gigli, ma sono venuuto a pascere in terreni con tante colture. Ho trovato una pecorella smarrita e già perduta, la caricherò sulle mie spalle, perché con fede e umiltà ha confessato: «Come pecora smarrita vado errando», e mi ha pregato: «Ricordati di me Signore quando giungerai nel tuo regno». 

Allora infatti si compì il mistero che diede pieno compimento alle Scritture e operò la piena remissione dei peccati. Leggiamo infatti : «Abbiamo fratelli piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Cristo, per questa via nuova e vivente che Egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne» (Eb 10,19). 

 Non vergogniamoci quindi di confessare la nostra fede nel Crocifisso. Facciamo in ogni occasione con libertà il segno della croce, segnando con le dita la fronte, il pane che mangiamo e le bevande che prendiamo; segniamoci quando usciamo e quando entriamo, prima di abbandonarci al sonno e prima di andare a dormire, mentre camminiamo o ci ritiriamo. È un grande mezzo di difesa, graziosamente elargito da Dio ai bisognosi, gesto cui dà forza la grazia di Dio e che i deboli possono tracciare senza sforzo, segno dei fedeli che terrorizza i demoni perché colui che trionfò sulla croce propose come modello e trofeo. Quando infatti i demoni vedono la croce si ricordano di Colui che in essa fu confitto e lo temono come colui che ha schiacciato ogni testa al Dragone. Non disprezzarne il segno come dono trascurabile, ma onoralo come dono col quale puoi sempre più onorare il tuo benefattore. 

Hai come testimoni del valore della Croce, assieme ai dodici apostoli, la terra e il mondo intero che credono ormai nel Crocifisso. Anche la tua presenza ti renda testimonianza della potenza del Crocifisso. Chi ti ha spinto infatti a venire qui? Quali soldati ti hanno fatto venire a questa assemblea? Ti ha tradotto qui una sentenza giudiziaria? No, vi ha qui riuniti tutti il trofeo di Gesù nostra salvezza. 

Cirillo di Gerusalemme, Tredicesima catechesi battesimale, 26-40

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