sabato 4 febbraio 2023

Salmi da 94 a 99

 Celebrazione della regalità del Signore

I salmi 94-99 celebrano la regalità di Dio. Sono una risposta alla crisi della monarchia davidica: non c’è più un re terreno ma rimane sempre la regalità del Signore a protezione del suo popolo. 

Salmo 94

Invito al tempio per adorare il Signore e ascoltare la sua Parola. Il nuovo tempio, grazie al quale incontriamo il Padre, è Gesù Signore: «Uno [dei dieci lebbrosi guariti], tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo» (Lc 17,13). 

1Venite! Affluiremo verso i beni del Signore, saremo come un giardino irrigato (Cf Ger 31,12). «Siamo lontani da Dio, non a causa di una distanza spaziale, ma perché siamo dissimili a Lui» (Ag37,1217). 

Cantiamo al Signore! «Cantiamo a Dio, di cuore e con gratitudine, cantici spirituali» (Col 3,16). 

Acclamiamo alla Roccia della nostra salvezza. «[Il Signore] è la Roccia: perfette le sue opere, giustizia tutte le sue vie; è un Dio fedele e senza malizia, egli è giusto e retto» (Dt 32,4; Cf Is 30,29)

2Accostiamoci a lui per rendergli grazie, «rendiamo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo» (Ef 6,20.

a lui acclamiamo con canti di gioia. «C’è un’esultanza propria di questo mondo ma qui si parla di quella che si possiede in Dio» (BW 348). «Perché andare a godere dove vi rovinereste?» (Ag37,1217). 


3Perché grande Dio è il Signore, grande re sopra tutti gli dei. Grande Re era il titolo proprio degli imperatori. «Il vero Dio rende Dei coloro che credono in lui, dona loro il potere di diventare figli di Dio» (Ag37,1220). 

4Nella sua mano sono gli abissi della terra, sono sue le vette dei monti. 5Suo è il mare, è lui che l’ha fatto; le sue mani hanno plasmato la terra. (Cf Am 9,2-3). Il Signore continua a manifestare la sua potenza creatrice in basso, in alto e nell’estremo orizzonte. Comprenderemo «quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità», conosceremo «l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio» (Ef 3,19). «Fa scendere negli abissi della terra, fa risalire dalla grande perdizione e nulla sfugge alla sua mano» (Tb 13,2).


6Entrate: prostrati adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti. Dopo aver radunato la folla davanti al tempio, il salmista la invita ora ad entrare per prostrarsi [fino a terra] (chawah, Cf Gn 42,6), mettersi in ginocchio in atto di sottomissione (chara’, Cf Sal 72,9) e lodare il suo Creatore (barach, Cf 17,13). Dio che ha creato l’universo, ha creato anche il suo popolo. «Con grande facilità, Dio che ci ha fatti, ci rifarà di nuovo» (Cs 674). «Tu puoi danneggiarti ma riparare il danno, non lo puoi. Per aggiustarti occorre la mano di chi ti aveva formato. Non è di poco valore, agli occhi dell'artefice, un'opera che egli ha fatta, e non alla buona, ma a sua immagine e somiglianza» (Ag37,1223). 

7È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce. Siamo nutriti e guidati da Lui. «I pascoli sono i doni sublimi con i quali veniamo saziati dal Signore. Tuttavia chi non ascolta la voce del Pastore non appartiene al suo gregge: “le mie pecore ascoltano la mia voce e mi seguono” (Gv 10,27)» (Cs 674). I veri discepoli «seguono l’Agnello dovunque vada» (Ap 14,4). 


Se ascoltaste oggi la sua voce! L’essenza della fede e del vero culto sta nell’obbedienza a Dio: «Tutto il popolo rispose insieme e disse: «Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!» (Es 19,8). «Questo Oggi, l’Apostolo lo intende esteso a tutto il tempo della nostra vita (Cf Eb 3,13)» (Es23,1213). «Il ladrone si liberò dai peccati di tutta la vita in un attimo, tanto quanto il tempo di dire una sola parola» (G. Crisostomo, A Teodoro, 6)§. 

8«Non indurite il cuore come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto, 9dove mi tentarono i vostri padri. Ricorda le mancanze di fede mostrate dal popolo a Massa e a Meriba (Es 17; Massa: Dt 6,16; 9,22. Meriba: Nm 20,13; Dt 33,8). 

Mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere. «Se non siete capaci di scrutare il profondo del cuore dell’uomo, come potrete scrutare il Signore e comprendere i suoi disegni? Dio non è come un uomo a cui si possano fare minacce o su cui si possano esercitare pressioni» (Gdt 8,13-16). 

10Per quarant’anni mi disgustò quella generazione e dissi: “Sono un popolo dal cuore traviato, non conoscono le mie vie”. «Voi avete visto quanto il Signore ha fatto sotto i vostri occhi, nella terra d’Egitto. Ma fino a oggi il Signore non vi ha dato una mente per comprendere né occhi per vedere né orecchi per udire» (Dt 29,1-3). «Ciò che videro con gli occhi, non fu accolto per la fede nella luce del cuore» (Cs 675). 

11Perciò ho giurato nella mia ira: “Non entreranno nel luogo del mio riposo”». «Il giuramento significa conferma. Nessuno dica in cuor suo: ciò che Dio promette è vero, ma ciò che minaccia è falso» (Ag37,1226). Egli, però, continua a volere il nostro riposo: «Dio fissa di nuovo un giorno […]. Affrettiamoci ad entrare in quel riposo» (Eb 4,7.11). «Il riposo di Dio è il nostro dimorare in Lui» (Es23,1216). 

Salmo 95

I popoli sono invitati ad abbandonare il culto delle divinità e a venerare l’unico vero Dio. 

1Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore, uomini di tutta la terra. «Nuovi fatti esigono un nuovo cantico» (Td 1645). L’intervento salvifico nuovo e decisivo è la Pasqua di Cristo: «Cantavano un canto nuovo [all’Agnello]» (Ap 5,9). Dalla Pasqua sgorga la carità: «Il cantico vecchio lo canta la cupidigia carnale; il cantico nuovo lo canta la carità divina» (Ag37,1227). 


2Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. «Il Nome del Signore è grande e quindi deve essere grandemente glorificato» (Bs 1068). La salvezza di Dio è quotidiana (miìom leiòm, da giorno a giorno) poiché Egli opera sempre, in ogni luogo e in ogni tempo: «Il Signore operò quel giorno una grande salvezza» (2 Sam 23,10). «Oggi per questa casa è venuta la salvezza» (Lc 19,9). 

3In mezzo alle genti narrate la sua gloria, a tutti i popoli dite le sue meraviglie. Apertura universale: «Il salmista convoca alla lode tutta la terra» (Td 1645). «Ogni popolo possa godere nel ricevere questo annuncio e nell’apprendere le opere di Dio» (Td 1645 ). 

4Grande è il Signore e degno di ogni lode, terribile sopra tutti gli dèi. 5Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla, il Signore invece ha fatto i cieli. Le divinità sono inerti ma Dio si mostra sempre attivo e solidale. Gli dei «non potranno costituire un re sulla terra né concedere la pioggia agli uomini; non risolveranno le contese né libereranno chi è offeso ingiustamente, poiché non hanno alcun potere» (Bar 6,52-53). 

6Maestà e onore sono davanti a lui, forza e splendore nel suo santuario. Maestà (hod) può essere reso anche con bellezza. La gloria di Dio è apparsa nell’umanità luminosa di Gesù: «Irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza» (Eb 1,3). Egli è il vero tempio di Dio, colmo di forza e splendore. «Quando Cristo assunse la nostra umanità e in essa apparve a noi uomini, risplendette nei fulgori della sua maestà e attirò tutti alla sua venerazione. La sua bellezza viene ricordata anche nel Salmo 44: “Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo”» (Td 1647.1648). 

7Date al Signore, o famiglie dei popoli, date al Signore gloria e potenza. «Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo, li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera, perché la mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli» (Is 56,6-7).

8Date al Signore la gloria del suo nome. Dio mostra la sua gloria soprattutto nell’umiliazione di Gesù: «Chi è questo Signore grande e degno di lode oltre ogni dire, se non Gesù Cristo? Egli apparve fra noi nelle sembianze di uomo. Sapete come abbia subito tutta una serie di umiliazioni. Si fece piccolo perché voi eravate piccoli; riconoscetene la grandezza e in lui diventerete grandi anche voi» (Ag37,1230). 

Portate offerte ed entrate nei suoi atri. «Chi non possiede nulla da offrire, offra se stesso; non potrebbe donare nulla di più grande. Se hai promesso di essere casto, umile, paziente, obbediente, offrirai il dono migliore» (Bs 1068). 

9Prostratevi al Signore nel suo atrio santo. L’atrio santo, in cui ci prostriamo per incontrare il Padre, è Gesù: «Uno [dei dieci lebbrosi], vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo» (Lc 17,13).

Tremi davanti a lui tutta la terra. «Il suo splendore è come la luce. Si arresta e scuote la terra, guarda e fa tremare le nazioni; le montagne eterne vanno in frantumi» (Ab 3,4-5). Il timore non è paura ma rispetto profondo che induce all’obbedienza: «Tu credi che c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! Insensato, vuoi capire che la fede senza le opere non ha valore?» (Gc 2,19). 

10Dite tra le genti: «Il Signore regna!». È stabile il mondo, non potrà vacillare! Il Signore agisce con la sua grazia per impedire la disgregazione del mondo, poiché «Il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno» (2 Ts 3,3).

Egli giudica i popoli con rettitudine. Giudicare significa, in primo luogo, governare in modo retto. «La ricompensa [dei giusti] è presso il Signore e di essi ha cura l’Altissimo. Per questo riceveranno una magnifica corona regale, perché li proteggerà con la destra, con il braccio farà loro da scudo. Egli prenderà per armatura il suo zelo e si metterà come elmo un giudizio imparziale» (Sap 5,15-18). «Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso» (Eb 10,23). 


11Gioiscano i cieli, esulti la terra, risuoni il mare e quanto racchiude; 12sia in festa la campagna e quanto contiene, acclamino tutti gli alberi della foresta 13davanti al Signore che viene: sì, egli viene a giudicare la terra. Il governo del Signore è salutare come una pioggia benefica su terra arida, annunciata dal tuono che risuona sul mare: «Splendida è la misericordia nel momento della tribolazione, come le nubi apportatrici di pioggia nel tempo della siccità» (Sir 35,26). 

Giudicherà il mondo con giustizia e nella sua fedeltà i popoli. Ogni giudizio di Dio è solo una parziale anticipazione di quello decisivo finale. «Non giudicherà solo una parte, poiché non ha redento solo una parte» (Ag37,1236). «Se nella sua prima venuta il Signore non ci avesse redenti, la sua seconda venuta non potrebbe essere accolta con gioia» (Bs 1969). 

Salmo 96

Celebrazione del Regno di Dio. «Al cuore cristiano Dio fa ammirare degli eventi così meravigliosi che nulla può trovarsi di più gioioso. Occorre, però, avere il palato della fede capace di gustare il miele di Dio» (Ag37,1237). 


1Il Signore regna. Esulti la terra. «Dice che il Signore regna non perché abbia cominciato ora a regnare ma perché ora comincia a manifestare [con maggior energia] i segni del suo regno» (Td PG 80 1652). Dio regna mediante Gesù: «Si accaniscano pure contro di lui i regni del mondo con tutte le loro forze: cosa potranno fare al Re dei regni?» (Ag37,1239). 

Gioiscano le isole tutte: Gli abitanti delle isole si volgono al Signore: «Chi sono quelle che volano come colombe verso le loro colombaie? Sono le isole che sperano in me» (Is 60,8-9). «La parola di Dio è stata annunziata anche nelle isole. Non costituisce, infatti, il mare una barriera per colui che creò il mare. Per isole poi, si potrebbero intendere anche le varie chiese. Osservate l'isola. Può essere sferzata dalle onde, ma non può essere squarciata; sarà lei anzi a squarciare le onde che le si avventano contro» (Ag37,1239.1240). 

2Nubi e tenebre lo avvolgono, giustizia e diritto sostengono il suo trono. «Nubi e tenebre indicano l’invisibilità di Dio, apparso sul monte Sinai nella nube e nella tenebra. Sebbene sia invisibile per noi, possiamo conoscerlo osservando le sue opere. Insegnò agli uomini la rettitudine e esortò gli indifferenti a vivere con sapienza» (Td 1652.1653). 

3Un fuoco cammina davanti a lui e brucia tutt’intorno i suoi nemici. Il fuoco indica la forza e la santità di Dio; nessuno può minacciarlo o costringerlo. «Il profeta Daniele vide la stessa cosa: un fiume di fuoco scendeva dal trono di Dio, una miriade di angeli lo servivano (Cf Dn 7,10)» (Td 1653). «Il nostro Dio è un fuoco divorante. Che cosa divora? I peccati degli uomini. […] Il sacerdote della Chiesa divora i peccati del popolo, quando, con la predicazione, purifica dai peccati le coscienze degli ascoltatori» (Or12,451). «Se ti capita di sentire una parola di fuoco, e per essa ti senti scottare la coscienza, ricordati allora che il fuoco cammina davanti a lui; sta sicuro che egli è vicino. Il Signore è vicino a chi ha il cuor ferito. Se poi a quelle parole non solo ti compungi, ma ti rivolgi tutto al Signore, se ti sentirai infiammare dall'amore di lui, sappi che egli è ormai presente» (Be 1053). 

4Le sue folgori rischiarano il mondo: vede e trema la terra. «Il suo splendore è come la luce, bagliori di folgore escono dalle sue mani: là si cela la sua potenza. Si arresta e scuote la terra» (Ab 3,4-5). «Abita una luce inaccessibile: nessuno fra gli uomini lo ha mai visto né può vederlo» (1 Tm 6,16). 

5I monti fondono come cera davanti al Signore, davanti al Signore di tutta la terra. Il calore capace di fondere i monti indica la potenza invincibile di Dio (Cf Mi 1,5). I monti rappresentano gli uomini induriti nel male; al calore della grazia sciolgonola loro durezza. «Erano suoi nemici, mentre oggi sono suoi seguaci. L'amore ha bruciato in loro ciò che li portava a perseguitare Cristo e li ha purificati portandoli a credere in Cristo» (Ag37,1242). «Il nostro Dio è un fuoco divorante» (Eb 12,29): «come getti nel fuoco gli scarti che cadono a terra quando fai lavoro manuale, così getta in Dio tutti i turbamenti dei tuoi pensieri. Affida a lui da bruciare ciò che di superfluo c’è nel tuo cuore» (P. Damiani, Lettere 50,50).

6Annunciano i cieli la sua giustizia, e tutti i popoli vedono la sua gloria. «Cieli sono tutti i fedeli che si preoccupano di portare a Dio gli increduli e ciò fanno mossi da amore» (Ag37,1243). 

7Si vergognino tutti gli adoratori di statue e chi si vanta del nulla degli idoli. A lui si prostrino tutti gli dèi! «Poiché [gli idolatri] hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d’una conoscenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno» (Rm 1,28). «Vi annunciamo che dovete convertirvi da queste vanità al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano» (At 14,15). 

8Ascolti Sion e ne gioisca, esultino i villaggi di Giuda a causa dei tuoi giudizi, Signore. 9Perché tu, Signore, sei l’Altissimo su tutta la terra, eccelso su tutti gli dèi. «Quali sono questi giudizi? Che Dio non ha preferenze per alcuno (At 10,34). A qualunque popolo appartenga, chiunque renda a Dio il debito culto è a lui gradito, poiché Dio non è solamente il Dio dei Giudei ma anche dei pagani (Rm 3,29)» (Ag37,1247). 

10Odiate il male, voi che amate il Signore: egli custodisce la vita dei suoi fedeli, li libererà dalle mani dei malvagi. «Se lo ami, devi odiare ciò che lui odia. Cristo ti ordina molte cose e tu non le metti in pratica; te le ordina l'avarizia e subito le esegui. Prova del fatto che tu ami il bene sarà l'odio che tu avrai per il male» (Ag37,1249). 

11Una luce è spuntata per il giusto, una gioia per i retti di cuore. 12Gioite, giusti, nel Signore, della sua santità celebrate il ricordo. «C'è una luce che brilla soltanto agli occhi dei giusti. Tobia era cieco, eppure era in grado di indicare al figlio le vie di Dio. Istruendo suo figlio gli diceva: fa' l'elemosina, poiché facendo l'elemosina non camminerai nelle tenebre. Vedete come c'è un'altra luce che spunta soltanto per il giusto» (Ag37,1251). 

Salmo 97

1Salmo. Ringraziamento per gli eventi di salvezza compiuti e attesa per il rinnovamento futuro del mondo. «Il Profeta esorta il popolo cristiano a rallegrarsi pronunciando il nuovo cantico, in considerazione che la venuta di Cristo sarà un evento mirabile» (BW 355). 


Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. È giusto cantare al Sgnore: «Sono Io che parlo con giustizia, e sono grande nel salvare» (Is 63,1). «A Nain restituì il fanciullo vivo alla madre: ecco una meraviglia operata dal Signore (Cf Lc 7,14). È cosa molto più mirabile, tuttavia, l'avere egli liberato dalla morte eterna tutto il mondo» (Ag37,1253). 

Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo. «Sono io, il Signore, che ho fatto tutto, che ho dispiegato i cieli da solo, ho disteso la terra; chi era con me?» (Is 44,24). «Guardai: nessuno mi aiutava; osservai stupito: nessuno mi sosteneva» (Is 63,5). 

2Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. «Volgetevi a me e sarete salvi, paesi tutti della terra, perché Io sono Dio, non ce n’è altri» (Is 45,22). «Il Signore ha manifestato la sua salvezza: Gesù Cristo. Il vecchio Simeone, prendendo tra le braccia il Bambino, disse di lui: “Ora, o Signore, lascia che il tuo servo se ne vada in pace, poiché i miei occhi hanno veduto la tua salvezza” (Lc 2,29)» (Ag37,1253.1254). 

3Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d’Israele. «Porzione del Signore è Israele, che, come primogenito, egli nutre istruendolo e, dispensandogli la luce del suo amore, mai abbandona» (Sir 17, 17-18). «Tutte le promesse di Dio in lui [Cristo] sono “sì”. Per questo attraverso di lui sale a Dio il nostro “Amen” per la sua gloria» (2 Cor 1,20». 

Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio. «Ho dissipato come nube le tue iniquità e i tuoi peccati come una nuvola. Esultate, cieli, perché il Signore ha agito; giubilate, profondità della terra!» (Is 44, 22-23). «Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: “Oggi abbiamo visto cose prodigiose”» (Lc 5,26).

4Acclami il Signore tutta la terra, gridate, esultate, cantate inni! 5Cantate inni al Signore con la cetra, con la cetra e al suono di strumenti a corde; 6con le trombe e al suono del corno acclamate davanti al re, il Signore. «Prendiamo l'abitudine di offrire a Dio un canto di ringraziamento, con acclamazioni e grida, partecipando al coro con grande entusiasmo nel tempo della celebrazione liturgica» (Td 1660.1661). 

7Risuoni il mare e quanto racchiude, il mondo e i suoi abitanti. 8I fiumi battano le mani, esultino insieme le montagne. Gli elementi naturali  personificati, accompagnano con il plauso, l’acclamazione degli uomini: «Se questi [bambini] taceranno, grideranno le pietre» (Lc 19,40). 

9Davanti al Signore che viene a giudicare la terra: giudicherà il mondo con giustizia e i popoli con rettitudine. Il Signore viene a giudicare, ossia a governare gli uomini della terra. Il giudizio finale di Gesù sarà l’ultimo atto di governo: «Sarà esaltato il Signore nel giudizio e il Dio Santo si mostrerà santo nella giustizia» (Is 5,16). «È in tuo potere scegliere il modo di presentarti al Cristo. Se sei indurito [nel male], hai modo di ammorbidirti; se invece sei tenero, godi fin da ora per la sua venuta» (Ag37,1257.1258). 

Salmo 98

Celebrazione del regno di Dio, giusto e misericordioso. «Il Profeta esorta il popolo cristiano a confessare Cristo Signore perché si mostra sempre benevolo ai suoi fedeli» (BW 356). 


1Il Signore regna: tremino i popoli. Il Signore regna sui popoli; è Lui a dirigere gli eventi, non i sovrani del mondo che servono ai suoi disegni, anche a loro insaputa (Cf Sal 32,10-11; Is 44,28; 45,1ss.). 

Siede in trono sui cherubini: si scuota la terra. I Cherubini erano animali alati posti alle estremità dell’Arca dell’alleanza (Es 25,17), sulla quale Dio risiedeva come sopra un trono: «Quando Mosè entrava nella tenda del convegno per parlare con il Signore, udiva la voce che gli parlava fra i due cherubini, ed egli parlava a lui» (Nm 7,89; cf 1 Sm 14,4; 1 Re 6,23-24). 

2Grande è il Signore in Sion, eccelso sopra tutti i popoli. Il Signore risiede nel tempio di Gerusalemme, sul monte Sion, e da lì governa le nazioni della terra. Egli ispira tra gli uomini la sua carità: «Gli uomini che si amano a vicenda e amano il Dio che abita nel loro cuore, costituiscono la città di Dio. Ogni città è governata da una legge, e la legge di costoro è la carità. La carità è Dio. Chi è ripieno di carità, è pieno di Dio, e una moltitudine di persone piene di Dio costituiscono la città di Dio» (Ag37,1261). 

3Lodino il tuo nome grande e terribile. Egli è santo! La santità significa la trascendenza di Dio, la forza con la quale compie cose mirabili (Cf Is 6,3; 40,25; Ab 3,3; 1 Sm 2,3). «Attendete alla vostra salvezza con timore e tremore» (Fil 2,12). «Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi» (Gc 4,8). 

4Forza del re è amare il diritto. Tu hai stabilito ciò che è retto; diritto e giustizia hai operato in Giacobbe. «La legge è santa e santo e giusto è il comandamento» (Rm 7,12). «È proprio di un vero re governare i sudditi con giustizia. Tu, Signore, come vero re, hai stabilito una norma retta e giusta e hai liberato Israele dal potere che lo teneva schiavo» (Td 1665). 

5Esaltate il Signore, nostro Dio, prostratevi allo sgabello dei suoi piedi. Egli è santo! Lo sgabello dei piedi di Dio era il tempio perché là vi risiedeva. «Lodate il Signore, invocate il suo Nome; manifestate tra i popoli le sue meraviglie, proclamate che il suo nome è sublime» (Is 12,4). «Un tempo lo sgabello era il tempio di Gerusalemme, ora lo sono le Chiese nelle quale viene venerato il Dio santissimo» (Td 1665).

6Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti, Samuele tra quanti invocavano il suo nome: invocavano il Signore ed egli rispondeva. 7Parlava loro da una colonna di nubi: custodivano i suoi insegnamenti e il precetto che aveva loro dato. Mosè (Es 32,11-14) e Samuele (1 Sm 12,23) sono evocati come i grandi intercessori (Cf Ger 15,1). «Mosè non offerse mai sacrifici come fece invece il fratello Aronne, tuttavia offerse di continuo delle suppliche a a favore del popolo e anche questo fa parte dei compiti d’un sacerdote» (Cs 695). «Cristo possiede un sacerdozio che non tramonta. Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è sempre vivo per intercedere a loro favore» (Eb 7,24-25). Nella Chiesa è apparso il ministero dell’intercessione: «Non smette di lottare per voi nelle sue preghiere, perché siate saldi, perfetti e aderenti a tutti i voleri di Dio» (Col 4,12). 

8Signore, nostro Dio, tu li esaudivi, eri per loro un Dio che perdona, pur castigando i loro peccati. I profeti «praticavano le sue leggi e i precetti. Erano forse esenti da peccato? Egli li esaudiva, poiché osservavano le leggi. Eppure dice: eri per loro un Dio che perdona. Dio era benevolo quando perdonava i peccati; ma lo era anche quando li puniva. È propizio con il peccatore al quale condona i peccati, ma anche verso il fedele che sottopone a correzioni, affinché non sia dominato per sempre dalla colpa. Caso mai, Dio è in collera col peccatore che lascia impunito» (Ag37,1266). 

9Esaltate il Signore, nostro Dio, prostratevi davanti alla sua santa montagna, perché santo è il Signore, nostro Dio! «Per mezzo di Cristo possiamo presentarci al Padre in un solo Spirito. Voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio» (Ef 2,18- 19). La santa montagna, ossia il luogo in cui Dio è presente è Cristo: «Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo» (Gv 1,51). 

Salmo 99

1Salmo. Per il rendimento di grazie. «Il Profeta invita l’umanità intera a lodare il Signore nella gioia» (BW 359). «Non vi stancherete di lodare. La vostra lode sarà come un alimento: quanto più lodate, tanto più cresceranno le vostre forze e vi diverrà dolce Colui che lodate» (Ag37,1281). «L’anima riceve nuova energia ma non vede venir meno il suo appetito» (Cs 699). 


2Acclamate il Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza. «Comincia a parlare di gioia perché il popolo non pensasse che avrebbe dovuto servire a Cristo Signore appesantito da tristezza» (Cs 607). «Sottomettetevi al suo giogo perché servire a lui è come servire alla luce, servire alla vita, alla verità, alla giustizia, alla santità: tutto ciò è il Signore» (Es23,1240). «Nella casa del Signore la schiavitù è libera. Libera poiché il servizio non viene imposto dalla necessità ma dalla carità. La carità ti renda servo, come la verità ti ha fatto libero» (Ag37,1275.1276). 

3Riconoscete che solo il Signore è Dio: egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo. «Quale pastore amorevole abbiamo! Abbandona le novantanove pecore per cercare quell'unica e, dopo averla ricomprata col suo sangue, la riporta all'ovile sulle spalle. Senza paura affrontò la morte per la sua pecora, quel Pastore che, risorgendo, è diventato il Signore della pecora» (Ag37,1280). «Ci conduce al pascolo nutrendoci con l’alimento abbondante e piacevole della Sacra Scrittura. Questi sono i pascoli con i quali alimenta i suoi fedeli e li conduce ai luoghi ameni della beatitudine futura» (Cs 608). 

4Varcate le sue porte con inni di grazie, i suoi atri con canti di lode, lodatelo, benedite il suo nome. «Le porte del Signore sono l’umile penitenza, il sacro battesimo, la carità santa, le elemosine, gli atti di misericordia e l’osservanza dei comandamenti, grazie ai quali possiamo presentarci davanti a Dio» (Cs 608). 

5perché buono è il Signore, il suo amore è per sempre, la sua fedeltà di generazione in generazione. La caratteristica fondamentale dell’amore di Dio è la fedeltà. «Il Signore è fedele; egli vi confermerà e vi custodirà dal maligno» (2 Ts 3,3). «Si udranno ancora il canto della gioia e dell’allegria, il canto dello sposo e il canto della sposa, e la voce di coloro che cantano: “Rendete grazie al Signore degli eserciti, perché il suo amore è per sempre”, e porteranno sacrifici di ringraziamento nel tempio del Signore. Sì, io ristabilirò la sorte di questo paese come era al principio, dice il Signore» (Ger 33,10-11). 

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