lunedì 6 febbraio 2023

Dai salmi 60 a 71

 speranza e lode

60-66

Salmo 60

1Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Di Davide. Richiesta di protezione (pronunciata dal re stesso?), accompagnata da una supplica collettiva a suo favore. «Invocazione della Chiesa che chiede di essere protetta sotto le ali di Cristo» (BW 232). 

2Ascolta, o Dio, il mio grido, sii attento alla mia preghiera. «Il salmista parla come fosse un uomo solo; è l'unità [della Chiesa] che parla come per bocca di un solo individuo. In Cristo, infatti, siamo tutti un solo uomo» (Ag36,723). «Ogni uomo amico di Dio è tormentato vedendo la moltitudine di quelli che si perdono» (Es23,577).

3Sull’orlo dell’abisso io t’invoco, mentre sento che il cuore mi manca: guidami tu sulla rupe per me troppo alta. Il re si sente in grave pericolo e chiede di ottenere, per opera di Dio, quel risultato che, da solo, non è in grado di conseguire. Gesù, trovandosi “sull’orlo dell’abisso” «cominciò a sentire paura e angoscia» (Mc 14,33) ed invocò il Padre. «La nostra vita non può essere senza prove, e il nostro progresso si compie attraverso la tentazione. Nessuno può riconoscersi finché non è tentato» (Ag36,724). 

4Per me sei diventato un rifugio, una torre fortificata davanti al nemico. «Torre fortissima è il nome del Signore: il giusto vi si rifugia ed è al sicuro» (Pro 18,10). Il Signore ci custodisce ora in Cristo: «Ricordati di Cristo e sarai entrato nella torre» (Ag36,726). «Cristo prese da te e fece sua la tentazione, affinché per suo dono tu ne riportassi vittoria. Se in lui noi siamo tentati, in lui noi vinciamo il diavolo» (Ag36,724). 

5Vorrei abitare nella tua tenda per sempre, vorrei rifugiarmi all’ombra delle tue ali. Desidererebbe trovare protezione nel tempio, all’ombra delle ali dei cherubini (Cf Es 25,18-20). «Non è in me stesso che confido, ma nella protezione delle tue ali. La Parola è solita chiamare in questo modo le potenze della provvidenza di Dio» (Es23,580). 

6 Tu, o Dio, hai accolto i miei voti, mi hai dato l’eredità di chi teme il tuo nome. «Vedi come sentiva di essere esaudito? Questo era ciò che, era stato promesso da Dio a quelli che ne sono degni» (Es23,579). Il giusto riceve da Dio tutti i beni promessi ma la sua eredità più grande è il Signore stesso: «A Israele, tramite Mosé, era stata promessa la terra da cui scorre latte e miele; ma il salmo quindici ci rivela in che cosa consista questa eredità: “Il Signore è porzione della mia eredità e del mio calice”» (Es23,581). «Questa è l’eredità: la vita, l’incorruttibilità, il Regno e la dimora eterna con Dio» (Ilr 393)

7Ai giorni del re aggiungi altri giorni, per molte generazioni siano i suoi anni. La comunità si unisce all’invocazione pronunciata dal re: «Guarda o Dio colui che è il nostro scudo, guarda il volto del tuo consacrato» (Sal 84,10). «Hai dato a Cristo giorni su giorni; non soltanto i giorni di questa vita che ha fine, ma giorni oltre questi giorni, senza fine» (Ag36,727). 

8Regni per sempre sotto gli occhi di Dio. «Il suo nome duri in eterno» (Sal 71,17). «Cristo rimarrà in eterno al cospetto di Dio. Una volta che tutti i redenti saranno stati assunti come cittadini del regno dei cieli, Egli li consegnerà a Dio Padre (Cf 1 Cor 15,24)» (Ilr 393). 

Comanda che amore e fedeltà lo custodiscano. La durata di un regno dipende dalla rettitudine del sovrano regnante: «Bontà e fedeltà vegliano sul re, sulla bontà è basato il suo trono» (Pr 20,28). La fedeltà ha caraterizzato la missione regale di Gesù: «Io sono re. Per questo sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità» (Gv 18,37). Egli continua a portare a compimento, con fedeltà, il regno di Dio Padre. 

9Così canterò inni al tuo nome per sempre, adempiendo i miei voti giorno per giorno. «Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo» (1 Cor 15,57). 

Salmo 61

1Al maestro del coro. Su «Iedutùn». Salmo. Di Davide. Atto di abbandono fiducioso in Dio ed esortazione a confidare in Lui. «Preghiera di un fedele che sollecita la sua anima ad essere sottomessa a Dio. Ammonisce, poi, gli erranti a confidare nel Signore più che nei beni passeggeri di questo mondo» (BW 234 )

2Solo in Dio riposa l’anima mia: da lui la mia salvezza. «L'anima che ama Dio, solo in Dio trova il suo riposo. Prima sciogliti dai lacci, poi sforzati di legare il tuo cuore a Dio. Il distacco dalla materia precede il legame con Dio» (Isacco di Ninive, Discorsi ascetici/1, IV) §. «In quanto non possiede l’Uno, l’anima non giunge alla pace, fino a che non divenga Uno in Dio» (Eckhart, Sermoni, 21, 4). 

3Lui solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: mai potrò vacillare. «Il salmista, in qualche modo, era stato turbato ed era necessario che imparasse a [confidare in Dio]» (Es23,588). «Dio accoglie come suoi coloro che si assoggettano a Lui. Li custodisce affinché, grazie a questo abbandono al loro Dio, non rimangano sconvolti da qualche evento [drammatico]» (Or 1484). 

4Fino a quando vi scaglierete contro un uomo per abbatterlo tutti insieme come un muro cadente, come un recinto che crolla? «Mi assalite come se non avessi nessuno che mi custodisce. Fino a quando vi darete a questa fatica inutile dal momento che ho trovato il mio custode, il mio Salvatore» (Es23,592). 

5Tramano solo di precipitarlo dall’alto, godono della menzogna. Con la bocca benedicono, nel loro intimo maledicono. Che cosa significa far precipitare dall’alto? «Tutti coloro che cercano di insidiare gli uomini di Dio non cercano altro che di spogliarli dell’onore che essi hanno presso Dio» (Es23,592). 

6Solo in Dio riposa l’anima mia: da lui la mia speranza. «Condurrò [le mie pecore] in ottime pasture; là si adageranno su fertili pascoli e pasceranno in abbondanza. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare» (Ez 34, 14-15). 

7Lui solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: non potrò vacillare. «Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna» (Is 26,4). 

8In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio. «Con il termine salvezza, in ebraico, si allude al nome di Gesù (Ish`ì), perché compaiono le stesse lettere (yasha`). Gesù è la mia gloria e il mio custode, il Dio del mio aiuto e la mia speranza» (Es23,593). 

9Confida in lui, o popolo, in ogni tempo; davanti a lui aprite il vostro cuore: nostro rifugio è Dio. «Grida dal tuo cuore al Signore, gemi, figlia di Sion. Effondi come acqua il tuo cuore, davanti al volto del Signore» (Lm 2,18-19). «Dobbiamo effondere davanti a lui ogni sentimento, così da non avere fiducia in noi stessi. Dobbiamo fare in modo d’essere aiutati da lui, dinanzi al quale ci apriamo in pieno. Dobbiamo versare davanti a lui i nostri cuori» (Cf Ilr 399). 

10Sì, sono un soffio i figli di Adamo, una menzogna tutti gli uomini: tutti insieme, posti sulla bilancia, sono più lievi di un soffio. Gli uomini di menzogna «hanno un ideale comune: tutti cercano le cose temporali. Anche se sono in contrasto fra loro per la varietà delle opinioni, tuttavia nella vanità sono tutti uniti» (Ag36,740).

11Non confidate nella violenza, non illudetevi della rapina; alla ricchezza, anche se abbonda, non attaccate il cuore. «Non cercate un benessere ottenuto con azioni inique» (Td 1332). «L'ingiustizia non è niente; potente è solo la giustizia. La verità può essere per qualche tempo tenuta nascosta, non può essere vinta» (Ag36,740). «Se un uomo desse mille marchi d’oro [in beneficienza], sarebbe una grande cosa. Tuttavia, molto di più avrebbe donato chi, [nel donare], considerasse mille marchi come nulla: questi avrebbe fatto molto più dell’altro» (Eckhart, Sermoni, 4,5). 

12Una parola ha detto Dio, due ne ho udite: la forza appartiene a Dio, tua è la fedeltà, Signore; secondo le sue opere tu ripaghi ogni uomo. «Egli ricompensa l’uomo secondo le sue opere, retribuisce ciascuno secondo la sua condotta. In verità, Dio non agisce da ingiusto e l’Onnipotente non sovverte il diritto!» (Gb 34, 12). «Alessandro si è accanito contro la nostra predicazione: il Signore gli renderà secondo le sue opere» (2 Tm 4,15). 

Salmo 62

1Salmo. Di Davide, quando era nel deserto di Giuda (2 Sam 15,13-28). «La Chiesa desidera sperimentare la potenza del Signore» (Herb). 

2O Dio, tu sei il mio Dio. «L’ho chiamato mio Dio, perché non mi trascina il desiderio di nessuna delle realtà terrestri [che allontanano da Lui]» (Es23,604). 

Dall’aurora io ti cerco. Il verbo ebraico cercare richiama l’aurora (šahar). «L’uomo interessato a rendere grazie a Dio e a conoscerlo, fa coincidere l’inizio del giorno con l’inizio della preghiera» (Ilr 62,2 401), mentre, al contrario, è «brutta cosa il sonno dell'anima! Sonno dell'anima è dimenticare Dio; chi dimentica il suo Dio dorme» (Ag36,750). 

Ha sete di te l'anima mia. «La preghiera non è questione di parole ma di sentimento» (Ilr 62,3 401). «Osservate quanti desideri vi siano nel cuore degli uomini, ma quanto è difficile trovare uno che dica: l'anima mia ha sete di te!» (Ag36,750.751). «Gli angeli non provano la sete e la fame che proviamo noi, ma sono sazi di verità, di luce, di sapienza. Per questo sono beati» (Ag36,751). 

Desidera te la mia carne in terra arida, assetata, senz’acqua. Kamah lechà: desidera, spasima te, viene meno (il verbo si trova soltanto in questo versetto). Il salmista, pensando alla sua attuale dimora nel deserto, si sente lui, in realtà, una terra arida, bisognosa di pioggia. «Una campagna che non ha ricevuto l’acqua consueta, potrebbe dire di averne sete. Con queste parole può anche designare il deserto stesso nel quale aveva dovuto stabilirsi nella fuga. Trovandosi qui, lontano dall’arca di Dio e dalla tenda-santuario, ne desiderava la vista» (Es23,605). 

3Così nel santuario ti ho contemplato, guardando la tua potenza e la tua gloria. Quando poteva partecipare al culto, nutriva il suo sentimento di brama ardente e, poi, avendo goduto dei doni di Dio, si sentiva dissetato e saziato. 

4Poiché il tuo amore vale più della vita, le mie labbra canteranno la tua lode. «È un grande dono l’essere nati ma poiché la nostra vita è piena di ansietà e sofferenze, dobbiamo sperare di più nella misericordia di Dio che nella nostra vita» (Ilr 62,6 404). «Preferisco vivere nella tua grazia, contare sulla tua misericordia e aprire la mia bocca alla tua lode, piuttosto che avere una vita da ricco e da potente, corrosa da mille affari, schiavo della gola e delle comodità» (Td 1337). «Ciò che tu dài è migliore di quanto scelgono per sé i malvagi» (Ag36,754). 

5Così ti benedirò per tutta la vita. 6Come saziato dai cibi migliori, con labbra gioiose ti loderà la mia bocca. Allusione alle parti migliori delle carni dei sacrifici, riservate ai sacerdoti. «M’introduca il re nelle sue stanze: gioiremo e ci rallegreremo di te, ricorderemo il tuo amore più del vino» (Ct 1,4). «La possibilità di lodarti è per l’anima un nutrimento solido, un cibo ricco e gustoso. La meditazione delle tue parole offre una soddisfazione che non viene meno e un vero piacere» (Td 1337). 

7Quando nel mio letto di te mi ricordo e penso a te nelle veglie notturne, 8 a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all’ombra delle tue ali. [Ali dei cherubini Cf 1 Re 6,23-28]. «Il salmista si preoccupa soltanto di piacere a Dio. Di Lui soltanto si ricorda a letto, a Lui pensa al mattino prolungando il ricordo della notte. Dio è il suo aiuto ed egli esulta all’ombra delle sue ali» (Ilr 405). «Se tu non mi proteggessi, dato che sono un pulcino, il falco mi rapirebbe. Senza la protezione di Dio, non sei nulla. Se rimaniamo sempre piccoli sotto di lui, saremo veramente grandi in lui» (Ag36,757). 

9A te si stringe l’anima mia: la tua destra mi sostiene. L’orante si stringe (daveqà) al Signore. «Amando il Signore vostro Dio, camminando in tutte le sue vie e tenendovi uniti a lui (daveqa-bo)» (Dt 11,22). Nella LXX compare il verbo attaccarsi, incollarsi (ekollēthē, da kollaō) con il quale i mistici esprimono l’essenza della loro unione con Dio. «La forza dell’amore fa sì che ci sentiamo uniti a coloro che amiamo, anche se assenti; il luogo o il tempo non dissolvono un affetto radicato. Il profeta è stretto a Dio, e le lusinghe del mondo o i vizi non potranno sottrargli l’amore verso di lui, perché chi si stringe a Dio, è un solo spirito con lui (1 Cor 6,17)» (Ilr 406). «Dopo aver manifestato il suo sentimento, ci fa conoscere il risultato del suo ardore: la tua destra mi ha sostenuto; vedendo che mi trovavo in questo stato, hai pensato che fosse giusto venire in mio aiuto» (Td 1340). 

10Quelli che cercano di rovinarmi sprofondino sotto terra, 11siano consegnati in mano alla spada, divengano preda di sciacalli. «Chiunque desidera le cose terrene è sotto la terra. Avendo preferito la terra a se stesso, ha come posto la terra sopra di sé, e se stesso sotto la terra» (Ag36,759). 

12Il re troverà in Dio la sua gioia; si glorierà chi giura per lui, perché ai mentitori verrà chiusa la bocca. «Il profeta mostra la letizia di Cristo che ha esultato di gioia davanti al Padre per la salvezza degli uomini» (Ilr 406). 

Salmo 63

1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. Invocazione a Dio perché sconvolga il disegno dei malvagi. «Nel salmo Cristo parla della sua passione» (BW 230). 

2Ascolta, o Dio, la voce del mio lamento, dal terrore del nemico proteggi la mia vita. «Siamo posti tra le più spaventose tempeste del mondo e le più gravi empietà del genere umano contro Dio» (Ilr 409). «[Prego] non perché il nemico non mi uccida, ma perché io non tema il nemico che uccide» (Ag36,761). 

3Tienimi lontano dal complotto dei malvagi, dal tumulto di chi opera il male. Gesù Risorto liberò Paolo dal tumulto dei malvagi: «“Affréttati ed esci presto da Gerusalemme, perché non accetteranno la tua testimonianza su di me… Va’, perché io ti manderò lontano, alle nazioni”» (At 22,17-21). 

4Affilano la loro lingua come spada, scagliano come frecce parole amare 5per colpire di nascosto l’innocente; lo colpiscono all’improvviso e non hanno timore. La Chiesa viene presa a bersaglio: «La nostra professione di fede in Dio, ora è derisa dalla filosofìa, ora è aggredita dagli eretici, ora condannata dall'inclinazione all'avarizia, dall'attaccamento all'ambizione. Il nostro spirito non è capace di tollerare, evitare, rintuzzare tutto ciò, se non è istruito da Dio» (Ilr 409). 

6Si ostinano a fare il male, progettano di nascondere tranelli; dicono: «Chi potrà vederli?». 7Tramano delitti, attuano le trame che hanno ordito. «Quando l'anima le volge spalle [alla luce della giustizia], sprofonda nelle tenebre. Quindi, anche [i nemici di Cristo], quanto più si allontanavano dalla giustizia, tanto più si perdevano in progetti insensati» (Ag36,765.766). 

L’intimo dell’uomo e il suo cuore: un abisso! «Più fallace di ogni altra cosa è il cuore e difficilmente guaribile; chi lo può conoscere?» (Ger 17,9). «O tu uccidi l'iniquità o sarai ucciso da essa. Guarda in te stesso e vedi che cosa nel tuo intimo combatta contro di te. Per una parte tu sei unito con Dio; per un'altra parte trovi piacere nel mondo. Se persevererai nel combattimento, Dio vincerà i moti ribelli dell'anima» (Ag36,764). 

8Dio li colpisce con le sue frecce. 10Allora ognuno sarà preso da timore, annuncerà le opere di Dio e saprà discernere il suo agire. Il timore invase coloro che avevano assistito alla crocifissione di Gesù: “Tutta la folla che era presente a questo evento e che aveva visto quanto era accaduto, se ne tornava percuotendosi il petto” (Lc 23,48). “Il centurione glorificava Dio dicendo: “Quest’uomo era giusto” (Lc 23,47)» (Bs 927). 

11Il giusto gioirà nel Signore e riporrà in lui la sua speranza: si glorieranno tutti i retti di cuore. «Chi sono i retti di cuore? Sono coloro i quali, qualunque cosa soffrano in questa vita, non l'attribuiscono a una mancanza di senno in Dio ma alla sua Provvidenza che vuol medicarli. Lasciati curare. Sa il suo mestiere colui che conosce la tua ferita» (Ag36,770.771). 



Salmi di lode

(64-67)

Salmo 64

1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. Canto. Ringraziamento per i benefici ricevuti nel corso dell’anno. 

2Per te il silenzio è lode, o Dio, in Sion, a te si sciolgono i voti. Le parole umane non sono adeguate a celebrare il Signore ed è meglio ammutolire (damam), presi da un sentimento di stupore. In Sion: «Soltanto quanti sono nella Chiesa di Dio, avendo appreso dal Salvatore stesso l’inno che conviene, esprimono al Padre una lode degna della divinità» (Es23,625). 

3A te, che ascolti la preghiera, viene ogni mortale (ogni carne). «Annuncia la chiamata di tutte le nazioni, secondo la profezia di Gioele: “Effonderò il mio spirito sopra ogni carne” (Gl 3,1)» (Atn 284). «Non è mai inopportuno rivolgersi a lui, perché è inopportuno non accostarsi a lui continuamente. È sempre opportuno chiedere a Chi desidera dare. Come abbiamo bisogno della respirazione, così anche dell'aiuto di Dio; se vogliamo, facilmente lo attireremo a noi» (Crisostomo, §

4Pesano su di noi le nostre colpe, ma tu perdoni i nostri delitti. «Tu, Signore, non ci hai disprezzati, ci hai inviato quella Propiziazione [Cristo], grazie alla quale ti sei riconciliato con noi: “Dio lo ha stabilito come propiziazione mediante la fede, nel suo sangue” (Rm 3,25)» (Es23,629). 

5Beato chi hai scelto perché ti stia vicino: abiterà nei tuoi atri. «Atrio del Signore è la conoscenza di Dio. Chi abita in esso, verrà colmato di beni» (Or 1496). «Atri del Signore sono le dimore del cielo, delle quali è detto nel Vangelo: “Presso il Padre mio ci sono molte dimore” (Gv 14,2)» (Cf Es23,630). La pienezza che aspettiamo da Dio, non sarà altro che pienezza di Dio: Egli sarà tutto in tutti.

Ci sazieremo dei beni della tua casa, delle cose sacre del tuo tempio. «Beato chi ha già conseguito l’elezione [in cielo] ma già da qui amiamo godere i beni della tua casa, cioè i divini discorsi e i carismi del santo Spirito» (Cf Es23,631). «Tempio celeste, veramente degno di Dio, è il suo Verbo Unigenito, nel quale si è compiaciuto di far abitare la pienezza della divinità (Col 1,19; 2,9)» (Es23,633).

6Con i prodigi della tua giustizia, tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza, fiducia degli estremi confini della terra e dei mari più lontani. «Chi è come il tuo popolo, unica nazione che Dio è venuto a riscattare come popolo per sé e a dargli un nome operando cose grandi e stupende? Hai stabilito il tuo popolo Israele come popolo tuo per sempre, e tu, Signore, sei diventato Dio per loro» (Dt 7,23-24). In Gesù Dio manifesta i prodigi che anticipano la nuova creazione: «Gesù, accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua…» (At 2,22). 

7Tu rendi saldi i monti con la tua forza, cinto di potenza. «Quando ponevo le fondamenta della terra, tu dov’eri? Dove sono fissate le sue basi?» (Gb 38,4-6). La Chiesa è un monte consolidato da Cristo: «Ha stabilito fermamente la sua Chiesa sopra tutti i marosi di questo mondo» (Ag36,83)

8Tu plachi il fragore del mare, il fragore dei suoi flutti, il tumulto dei popoli. Dando ordine alla massa caotica delle acque, nel momento della creazione e lungo la storia, Dio offre un luogo vivibile: «Le nazioni fanno fragore come il fragore di molte acque, ma egli le minaccia, esse fuggono lontano» (Is 17,12). «Chi, osservando le insurrezioni contro le Chiese, non le chiamerebbe mare davvero burrascoso? Il Salvatore sa sempre placarlo con un solo cenno» (Es23,637.640). «Il mare è figura del mondo presente, ove gli uomini divengono come i pesci che si divorano a vicenda. E quando il pesce più grande avrà divorato il più piccolo, a sua volta sarà divorato da uno più grande di lui. Non comportiamoci così, fratelli, perché proprio nel mare noi siamo stati catturati dalle reti della fede» (Ag36,780).  

9Gli abitanti degli estremi confini sono presi da timore davanti ai tuoi segni: tu fai gridare di gioia le soglie dell’oriente e dell’occidente. Prodigi ancora maggiori furono compiuti con la venuta del Regno di Dio mediante Gesù: «Gli uomini, vedendo i miracoli compiuti dagli apostoli, abbandonaro l’antico errore, conobbero il vero Dio, gli offrirono un canto gioioso di riconoscenza, all’alba e al tramonto» (Cf Td 1353).

10Tu visiti la terra e la disseti, la ricolmi di ricchezze. «I pascoli della steppa hanno germogliato, gli alberi producono i frutti, la vite e il fico danno le loro ricchezze. Voi, figli di Sion, gioite nel Signore perché vi dà la pioggia in giusta misura» (Gl 2,22-23). 

Il fiume di Dio è gonfio di acque; tu prepari il frumento per gli uomini. «Ha donato agli uomini il proprio fiume, lo Spirito Santo che scaturisce dalla sorgente che è in te (Cf Gv 4,14 e 7,38)» (Es23,640). 

Così prepari la terra: 11ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle, la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli. Dio si prende cura della campagna con sapienza amorevole (Is 28,23-29). Coltiva il cuore dell’uomo: «Solchi dell’anima sono i suoi pensieri più profondi e quella segreta potenza della coscienza, voltata e rivoltata dalla Parola di Dio. Gli uomini che hanno ricevuto i semi celesti, producono frutti rigogliosi» (Es23,641). 

12Coroni l’anno con i tuoi benefici, i tuoi solchi stillano abbondanza. «Chiama “anno dei benefici” il tempo successivo all'incarnazione del Salvatore nostro, perché in esso appare un'abbondanza spirituale del tutto insolita» (Or 1497). «Nessun dono di grazia più vi manca, mentre aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi confermerà sino alla fine (1 Cor 1,6-9)».

13Stillano i pascoli del deserto e le colline si cingono di esultanza. 14I prati si coprono di greggi, le valli si ammantano di messi: gridano e cantano di gioia! Il salmista celebra la provvidenza divina: «Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene» (2 Cor 9, 3). «Chi entra in un giardino in cui vi sono angoli deliziosi e pieni di pace, gioisce e si riposa. Così avviene alle anime nel regno» (Ps.Macario, Cinquanta Omelie, 27,3). 

Salmo 65

1Al maestro del coro. Canto. Salmo. Lode a Dio e ringraziamento per un mirabile intervento di salvezza. «Voce della Chiesa che esorta tutti gli uomini a godere della resurrezione del Signore» (BW 244). 

Acclamate Dio, voi tutti della terra, 2cantate la gloria del suo nome, dategli gloria con la lode. «L’acclamaziome gioiosa è il grido di un esercito che proclama la vittoria» (Ilr p. 362). «È ben giusto che ci venga chiesto d’acclamare a Dio con le nostre preghiere, e di cooperare alla vittoria del nostro Re» (Es23,648). 

3Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere! Per la grandezza della tua potenza ti lusingano i tuoi nemici. «Lo Spirito profetico ordina a tutti noi di considerare, con ogni attenzione, le opere di Dio, in modo che ci colmino di timore e stupore» (Es23,650). 

4A te si prostri tutta la terra, a te canti inni, canti al tuo nome». «Dall’oriente all’occidente grande è il mio nome fra le nazioni e in ogni luogo si brucia incenso al mio nome e si fanno offerte pure, perché grande è il mio nome fra le nazioni» (Ml 1,11).

5Venite e vedete le opere di Dio, terribile nel suo agire sugli uomini. «Quelle [opere] che sono note solo alle disposizioni dei credenti, e con le quali si è provveduto alla salvezza umana» (Ilr 427). 

6Egli cambiò il mare in terraferma; passarono a piedi il fiume: per questo in lui esultiamo di gioia. Paragona l’atto recente di salvezza (vv.10-12) ai grandi eventi del passato: il passaggio del mar Rosso (Es 14,27) e quello del fiume Giordano (Gs 3,14-17). «Dio stesso ha sconfitto i vostri egiziani spirituali, cioè i maligni demoni che un tempo tiranneggiavano le vostre anime. Se il mare degli uomini gonfia i suoi flutti contro di voi, fatevi coraggio, perché avete l’esempio ben chiaro del mare mutato in terraferma» (Es23,652.653). 

7Con la sua forza domina in eterno, il suo occhio scruta le genti; contro di lui non si sollevino i ribelli. «Ascolta il Salvatore che dice: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra”» (Mt 28,18) (Es23,653). «Cristo si è assiso per sempre alla destra di Dio, aspettando ormai che i suoi nemici [il peccato e la morte] vengano posti a sgabello dei suoi piedi» (Eb 10,12-13). 

8Popoli, benedite il nostro Dio, fate risuonare la voce della sua lode; 9è lui che ci mantiene fra i viventi e non ha lasciato vacillare i nostri piedi. «Per tutta la terra, i popoli di Cristo, raccolti dalle genti, elevano inni non agli dèi patri, né ai demoni, ma al solo che i profeti hanno dichiarato Dio» (Es23,657). «Elevate inni e lodi a Dio non solo per le sue opere di un tempo, ma anche per i benefici fatti proprio a noi che ora parliamo» (Es23,660). 

10O Dio, tu ci hai messi alla prova; ci hai purificati come si purifica l’argento. 11Ci hai fatto cadere in un agguato, hai stretto i nostri fianchi in una morsa. 12Hai fatto cavalcare uomini sopra le nostre teste; siamo passati per il fuoco e per l’acqua, poi ci hai fatto uscire verso l’abbondanza. «Siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po’ afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, torni a vostra lode» (1 Pt 1,6-7). «Gli uomini di Dio, mediante le prove che sorgono contro di loro, sono purificati da ciò che hanno di estraneo. Non era tuo volere che fossimo aggrediti in tal modo, Tu però hai permesso che ciò accadesse» (Es23,661). 

13Entrerò nella tua casa con olocausti, a te scioglierò i miei voti, 14pronunciati dalle mie labbra, promessi dalla mia bocca nel momento dell’angoscia. 15Ti offrirò grassi animali in olocausto con il fumo odoroso di arieti, ti immolerò tori e capri. «Offrono a Dio, come sacrificio, l’olocausto di se stessi» (Es23,665). 

16Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio, e narrerò quanto per me ha fatto. Ritorna a parlare della vicenda trascorsa, per mostrare a tutti il suo significato. «Spiegherai a tuo figlio [che ti interroga sul rito della Pasqua]: “Ricordo quanto ha fatto il Signore per me, quando sono uscito dall’Egitto”» (Es 13,8). «Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità» (1 Tm 1,16). 

17A lui gridai con la mia bocca, lo esaltai con la mia lingua. «Parla di un grido interiore, che non cessa di prorompere, emesso da un cuore infiammato» (Crl 1140) «Ci sono grida dell’anima che si levano verso Dio con indicibile potenza» (Es23,669). «Anna pregava in cuor suo e si muovevano soltanto le labbra, ma la voce non si udiva» (1 Sm 1,13-15) .

18Se nel mio cuore avessi cercato il male, il Signore non mi avrebbe ascoltato. 19Ma Dio ha ascoltato, si è fatto attento alla voce della mia preghiera. «Non solo continuavamo a rivolgere a Dio preghiere, ma ci distoglievamo anche da ogni iniquità. Se avessimo nutrito pensieri malvagi, non saremmo stati esauditi» (Es23,669). «Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori. Ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta» (Gv 9,31). 

20 Sia benedetto Dio, che non ha respinto la mia preghiera, non mi ha negato la sua misericordia. «Se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio, e qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui» (1 Gv 3,21-22). «La preghiera è chiaramente legata alla misericordia, poiché si prega per ottenere misericordia» (Crl 1140). 

Salmo 66

1Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo. Canto. Richiesta di benedizione. «Chiede di ricevere la benedizione insieme a tutti i fedeli e dichiara che il Signore deve essere onorato perché governa i popoli con rettitudine» (BW 247)

2Dio abbia pietà di noi e ci benedica. «Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”» (Nm 6,24-26). «Il Dio, alla cui presenza hanno camminato i miei padri, il Dio che è stato il mio pastore da quando esisto fino ad oggi, l’angelo che mi ha liberato da ogni male, vi benedica» (Gen 48,15-16). 

Su di noi faccia splendere il suo volto; 3perché si conosca sulla terra la tua via, la tua salvezza fra tutte le genti. «Illumina il tuo volto su di noi, affinché, resi risplendenti, trasmettiamo la tua luce agli uomini» (BW 247). «Guardando in faccia Mosé, vedevano che la pelle del suo volto era raggiante» (Es 34,33). «Noi tutti, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore» (2 Cor 3,18). 

6Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. «Lo Spirito Santo torna a suggerire le stesse parole, come godendo della salvezza di tutti gli uomini. Per questo ricomincia una seconda e una terza volta, e non vuole lasciare questo evangelico canto di salvezza» (Es23,676). 

Gioiscano le nazioni e si rallegrino, perché tu giudichi i popoli con rettitudine, governi le nazioni sulla terra. «I fedeli hanno verificato che nessuno viene trascurato o dimenticato: Tu pronunzi sentenze di giustizia, convertendo alla verità gli erranti e correggendo quanti vi resistono» (Td 1373). 

7La terra ha dato il suo frutto. «Dopo che il Signore si mostrò nel mondo e abitò tra di loro, gli uomini hanno trovato la via della sapienza ed ora sono in grado di offrirgli il frutto gradevole della loro devozione» (Td 1373). «Il primo frutto della terra maturò a Gerusalemme. Lì ebbe origine la Chiesa: accogliendo la pioggia divina, i santi diedero un frutto talmente grande, da mettere in comune ogni loro proprietà per distribuirne ai poveri. Solo quella terra poteva dare il suo frutto?» (Ag36,810). 

Ci benedica Dio, il nostro Dio. Benedire è rendere capaci di fecondità, «ma noi, sapendo che c’è anche una prole spirituale e che i discepoli sono figli dei maestri, preghiamo per poter ottenere tale benedizione» (Es23,672). 

8Ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra. «Una luce splendida brillerà sino ai confini della terra: nazioni numerose verranno a te da lontano, portando in mano i doni per il re del cielo» (Tb 13,13) .


Salmo 67

1Al maestro del coro. Di Davide. Salmo. Canto. Un solenne ringraziamento per una vittoria (2-17) precede un trionfale ingresso del popolo nel tempio (18 ss). «Il profeta preannuncia la venuta di Cristo; dichiara che l’arroganza dei suoi nemici deve essere umiliata; celebra poi l’ascensione al cielo del Signore» (BW 248). 


2Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano. Il popolo eleva il grido con cui, un tempo, accompagnava gli spostamenti dell’Arca ed invoca la vittoria (Nm 10,35). «È tempo che Tu sorga, Signore, per procurare agli uomini la salvezza» (Td 1376). Ci sono uomini che vogliono essere nemici di Dio e lo odiano ma «Dio non è nemico di nessuno; quelli che s’allontanano da lui, si costituiscono da se stessi suoi nemici, attirando su di sé la rovina» (Es23,681). 

3Come si dissolve il fumo, tu li dissolvi; come si scioglie la cera di fronte al fuoco, periscono i malvagi davanti a Dio. La malizia non resiste alla forza luminosa di Dio e della verità. Davanti a Gesù, si dissolsero anche i demoni: «Fondendo come cera di fronte al fuoco, gridavano: “Lasciaci! Che c’è tra noi e te, Figlio di Dio?” (Mt 8,29). Gli invisibili raggi della sua santità, erano per i demoni dei tormenti» (Es23,684). «Forse si allude a coloro la cui ostinazione si scioglie nelle lacrime della penitenza, tuttavia con tali parole si può intendere anche la minaccia del futuro giudizio» (Ag36,814). 

4I giusti invece si rallegrano, esultano davanti a Dio e cantano di gioia. Dio «può preservarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria senza difetti e colmi di gioia» (Gd 24).

5Cantate a Dio, inneggiate al suo nome, appianate la strada a colui che cavalca le nubi: Signore è il suo nome, esultate davanti a lui. «Nessuno è pari a Dio che cavalca sui cieli per venirti in aiuto» (Dt 33,26-27). «Ecco, il Signore cavalca una nube leggera ed entra in Egitto. Crollano gli idoli dell’Egitto davanti a lui» (Is 19,1). Nella persona di Gesù, Dio cavalca in umiltà e mitezza (Cf Sal 44,9): «Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino» (Zc 9,9). Il Risorto è, comunque, umile e pieno di forza: «Ecco, un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco; gli fu data una corona ed egli uscì vittorioso per vincere ancora» (Ap 6,2). 

6Padre degli orfani e difensore delle vedove è Dio nella sua santa dimora. Dio dispiega la sua forza nel soccorrere i miseri. «Non spostare il confine antico, e non invadere il campo degli orfani, perché il loro vendicatore è forte e difenderà la loro causa contro di te» (Pr 23,10-11). «Sii come un padre per gli orfani, come un marito per la loro madre: sarai come un figlio dell’Altissimo, ed egli ti amerà più di tua madre» (Sir 4,10). 

7A chi è solo, Dio fa abitare una casa, fa uscire con gioia i prigionieri. Solo i ribelli dimorano in arida terra. «Chiama prigionieri gli uomini che erano avvinti in modo stretto dai loro peccati ed annuncia che li avrebbe liberati e resi forti» (Td 1380). 

8O Dio, quando uscivi davanti al tuo popolo, quando camminavi per il deserto, 9tremò la terra, i cieli stillarono davanti a Dio, quello del Sinai, davanti a Dio, il Dio d’Israele. Rievocazione dei prodigi dell’Esodo: «La terra si scuoteva per la gioia mentre i cieli stillavano. Stillavano il cibo provveduto in modo miracoloso ai viandanti nel deserto; stillavano le parole divine che sono un cibo per le anime» (Es23,692). 

10Pioggia abbondante hai riversato, o Dio, la tua esausta eredità tu hai consolidato 11e in essa ha abitato il tuo popolo, in quella che, nella tua bontà, hai reso sicura per il povero, o Dio. Pioggia copiosa è «la stessa grazia, data gratuitamente senza essere stata preceduta da alcun merito acquistato con le opere; altrimenti la grazia non sarebbe più grazia». «È la parola evangelica» (Es23,693). «L'eredità viene definita esausta. Il Signore ha detto a Paolo: “Ti basta la mia grazia; la mia forza si manifesta pienamente nella debolezza” (2 Cor 12,2)» (Td 1381). 

Compare un riferimento alla vittoria d’Israele, ottenuta di recente. 

Il Signore annuncia una notizia, grande schiera sono le messaggere di vittoria: 13«Fuggono, fuggono i re degli eserciti! Nel campo, presso la casa, ci si divide la preda. 14Non restate a dormire nei recinti! Splendono d’argento le ali della colomba, di riflessi d’orole sue piume». 15Quando l’Onnipotente là disperdeva i re, allora nevicava sul Salmon. Il testo del vv. 12-15, incerto, costringe a differenti ipotesi interpretative. Viene annunciata una vittoria strepitosa, tale da rinnovare i prodigi dell’Esodo. La colomba splendente è forse Israele stesso (cf Os 7,11), che si arricchisce del bottino degli sconfitti. I nemici sbaragliati sono paragonati a fiocchi di neve che scendono sui monti, in dispersione. 

16Montagna eccelsa è il monte di Basan, montagna dalle alte cime è il monte di Basan. 17Perché invidiate, montagne dalle alte cime, la montagna che Dio ha desiderato per sua dimora? Il Signore l’abiterà per sempre. Il monte di Basan, luogo della battaglia, è l’Hermon. Questo insieme ad altri alti monti sono stati scartati a vantaggio di un piccolo monte, il Sion, dove si erge il tempio. Egli ama glorificarsi negli uomini e nelle cose umili. 

LXX: Il monte di Dio è monte fertile, molto ricco, monte fertile! Il monte molto ricco rappresenta Cristo: «Cristo è il solo nel quale Dio si è compiaciuto di abitare, e nel quale il Padre dimorerà nei secoli senza fine. Non è ammesso paragonarlo ad altri. Il Padre è nel Figlio e il Figlio è nel Padre. Si è compiaciuto di far abitare in lui la pienezza della divinità (Col 1,19)» (Es23,700). «Nessuno osi paragonare quel monte che è il più bello tra tutti i figli degli uomini, [ossia il Cristo] ai monti che sono gli stessi figli degli uomini (poiché non sono mancati coloro che lo identificavano con Giovanni Battista, con Elia oppure Geremia o uno degli altri profeti)» (Ag36,827). 

18I carri di Dio sono miriadi, migliaia gli arcieri: il Signore è tra loro, sul Sinai, in santità. Inizia la descrizione della processione trionfale al tempio. «Dio ha potenze che lo servono e gli rendono culto: “Miriadi di miriadi lo servivano e migliaia di migliaia stavano al suo cospetto” (Dn 7,10)» (Cf Es23,702). Sion, il colle del tempio viene chiamato Sinai, e in esso il Signore continua a manifestarsi come liberatore. 

19Sei salito in alto e hai fatto prigionieri – dagli uomini hai ricevuto tributi e anche dai ribelli – , perché là tu dimori, Signore Dio! 

LXX: Salendo in alto, hai condotto schiava la stessa schiavitù. In questa salita, i Padri vedono preannunciata l’ascensione di Gesù presso il Padre. «Non sarebbe salito se prima non fosse disceso. “Colui che è disceso, è lo stesso che è asceso al di sopra di tutti per riempire il tutto” (Ef 4,10). Ha anche ricevuto tributi tra gli uomini, doni che gli venivano dal Padre. [Questi doni sono] gli uomini ricevuti in eredità con i quali ha costituito la Chiesa» (Es23,704). Paolo [citando questo versetto] non dice che il Signore ha ricevuto doni ma che è stato lui stesso a profonderli: «Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini» (Ef 4,8). «In realtà è vero l’uno e l’altro. Dopo aver ricevuto la fede da coloro che si avvicinavano a Lui, diede loro la sua grazia» (Td 1388). 

Anche dai ribelli: «Non hai guardato alla loro malvagità inveterata. Hai visto che erano ribelli ma hai continuato lo stesso a beneficarli, fino a renderli un luogo della tua abitazione» (Td 1388)

20Di giorno in giorno benedetto il Signore: a noi Dio porta la salvezza. «Il Signore merita di essere lodato in continuità perché ha agito con grande bontà. L’autore della nostra salvezza, oggi aprirà una strada per noi, affinché non rischiamo di perdere i benefici che ci ha già elargiti» (Td 1389). 

21Il nostro Dio è un Dio che salva; al Signore Dio appartengono le porte della morte. Nella liberazione dalla morte, i Padri scorgono una menzione alla discesa di Gesù agli inferi e alla liberazione degli antichi Padri. «Solo lui che è un Dio che salva ha trovato le vie d’uscita per sfuggire alla morte… Lui che ha aperto le uscite della morte schiaccia la testa ai suoi nemici [i demoni] che prima erano passati sopra le teste degli uomini e le avevano calpestate con i piedi» (Es23,704). 

22Sì, Dio schiaccerà il capo dei suoi nemici, la testa dai lunghi capelli di chi percorre la via del delitto. «[Abbassa il capo] di coloro che si inorgogliscono e vanno superbi delle loro colpe, mentre dovrebbero umiliarsene e dire: Signore, sii benigno con me che sono peccatore. Ma il Signore schiaccerà loro la testa, perché chi si esalta sarà umiliato» (Ag36,831). 

23Ha detto il Signore: «Da Basan li farò tornare, li farò tornare dagli abissi del mare, Dio fa tornare dai luoghi più lontani, dalle regioni remote e dagli abissi. «Osserva quali grandi imprese abbia compiuto il Signore! Fa tornare da Basan e dagli abissi del mare le anime che un tempo erano là sprofondate» (Es23,708).

24perché il tuo piede si bagni nel sangue e la lingua dei tuoi cani riceva la sua parte tra i nemici». Seguono immagini crude per evidenziare la disfatta ignominiosa dei nemici (2 Re 9,36). 

25Appare il tuo corteo, Dio, il corteo del mio Dio, del mio re, nel santuario. 26Precedono i cantori, seguono i suonatori di cetra, insieme a fanciulle che suonano tamburelli. 27«Benedite Dio nelle vostre assemblee, benedite il Signore, voi della comunità d’Israele». 28Ecco Beniamino, un piccolo che guida i capi di Giuda, la loro schiera, i capi di Zàbulon, i capi di Nèftali. Il corteo è composto da tutto Israele, anche se vengono menzionate soltanto due tribù del Nord (Zabulon e Neftali) e due del Sud (Giuda e Beniamino). 

29Mostra, o Dio, la tua forza, conferma, o Dio, quanto hai fatto per noi! 30Per il tuo tempio, in Gerusalemme, i re ti porteranno doni. Il popolo chiede di essere liberato anche nel futuro e i re gli sconfitti dovranno portare i tributi al tempio. 

31Minaccia la bestia del canneto, quel branco di bufali, quell’esercito di tori, che si prostrano a idoli d’argento; disperdi i popoli che amano la guerra! Le belve sono un’immagine dei nemici ostili e pericolosi. «Prega chiedendo che vengano tolti gli impedimenti perché la Parola possa correre senza ostacoli» (Es23,713). 

32Verranno i grandi dall’Egitto, l’Etiopia tenderà le mani a Dio. Tutti i popoli riconosceranno il Signore, anche i più lontani (come l’Etiopia). L’etiope convertito a Cristo rappresenta tutte le altre genti che accoglieranno il Vangelo (At 8,1-10; Cf Es23,717). 

33Regni della terra, cantate a Dio, cantate inni al Signore, 34 a colui che cavalca nei cieli, nei cieli eterni. 

Ecco, fa sentire la sua voce, una voce potente! 35Riconoscete a Dio la sua potenza, la sua maestà sopra Israele, la sua potenza sopra le nubi. Dio farà udire la potenza della sua voce tramite Gesù: «Da questo è possibile definire la maestà di colui che era nel principio presso Dio, il Dio Verbo: la sua voce non è come quella degli altri uomini» (Cf Es23,720). «Colui che come agnello è stato senza voce dinanzi al tosatore, ecco, darà la sua voce: non la voce della debolezza, come di colui che deve essere giudicato, ma la voce della potenza, come di chi giudicherà» (Ag36,839). 

36Terribile tu sei, o Dio, nel tuo santuario. È lui, il Dio d’Israele, che da forza e vigore al suo popolo. Sia benedetto Dio! Egli rende il suo popolo santo capace di dire: “tutto posso in Colui che mi da la forza” (Fil 4,13) (Cf Es23,721). 


Per la venuta del Messia

(68-71)


Salmo 68


Al maestro del coro. Su «I gigli». Di Davide. Supplica di un fedele che si sente disprezzato dalla sua comunità in seguito ad una ingiusta accusa di furto (v.5). «Cristo chiede a Dio Padre di essere salvato e che la speranza dei fedeli, riposta nella sua risurrezione, non sia delusa (BW 256). Il salmo offre diversi spunti cristologici.


2Salvami, o Dio: l’acqua mi giunge alla gola. 3Affondo in un abisso di fango, non ho nessun sostegno; sono caduto in acque profonde e la corrente mi travolge. Paragona la sua situazione a quella di chi sta sprofondando nelle sabbie mobili. «Mi hai gettato nell’abisso, e le correnti mi hanno circondato; tutti i tuoi flutti e le tue onde sopra di me sono passati» (Gio 2,3-5). «[Gesù] insegna, che le tentazioni e le insidie contro di lui sono penetrate fino alla sua anima» (Es23,725 ). «Ora l’anima mia è turbata (Gv 12,27)». 

4Sono sfinito dal gridare, la mia gola è riarsa; i miei occhi si consumano nell’attesa del mio Dio. «Chi aspetta che ritorni una persona a lui cara e continua a guardare sulla strada» si consuma nell’attesa (Td 1401). «La sua speranza è tenace fino a quando non abbia ottenuto grazia. Il Signore non abbandona la propria misericordia, benché la differisca per provare la fede» (Ilr 672). «Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza» (Gc 5,16). 

5Sono più numerosi dei capelli del mio capo quelli che mi odiano senza ragione. Sono potenti quelli che mi vogliono distruggere, i miei nemici bugiardi: quanto non ho rubato, dovrei forse restituirlo? È stato accusato falsamente di furto. Gesù fu accusato in modo ingiusto: «Cristo non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca» (1 Pt 2,22). Ciò nonostante, «i farisei uscirono e tennero consiglio contro di lui per farlo morire» (Mt 12,14). 

6Dio, tu conosci la mia stoltezza e i miei errori non ti sono nascosti. Pur considerandosi non colpevole riguardo all’accusa specifica, non si considera innocente in assoluto. Per quanto riguarda Gesù le sue colpe in realtà sono le nostre, che Egli ha preso su di sé: «Ha lavato i nostri peccati, e per noi è divenuto maledizione (cf Gal 3,13)» (Es23,734). 

7Chi spera in te, per colpa mia non sia confuso, Signore, Dio degli eserciti; per causa mia non si vergogni chi ti cerca, Dio d’Israele. Se non viene esaudito e salvato, un incredulo potrebbe trovare un pretesto per confermarsi nel suo rifiuto di Dio. Gesù, però, non ha preteso di essere salvaguardato in ogni modo ed ha accettato che perfino i suoi discepoli si scandalizzassero a causa sua: «Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele» (Lc 24,21). «Noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato» (Is 53,4). 

 8Per te io sopporto l’insulto e la vergogna mi copre la faccia. Viene perseguitato a motivo della sua fedeltà religiosa. La stessa cosa accadde anche a Gesù: «Bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco» (Gv 14,31).

9Sono diventato un estraneo ai miei fratelli, uno straniero per i figli di mia madre. Il salmista, considerato colpevole, viene rifiutato anche dai suoi familiari. Molti, a motivo della novità del suo insegnamento, consideravano Gesù come un estraneo. «Egli diceva loro: “Perché non capite il mio linguaggio? Perché non potete ascoltare la mia parola?” Lo trattavano da estraneo anche quando lo rimproveravano: “Non diciamo bene che sei un samaritano e che hai un demonio?” (Gv 8,48). È dunque in questo senso che è divenuto straniero ed estraneo per i suoi fratelli» (Es23,740). 

10Perché mi divora lo zelo per la tua casa, gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me. «Gesù aveva rimproverato quelli che facevano della casa del Padre una casa di mercato. Per questo, gli tendevano insidie. L’evangelista aggiunge: i suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: “Lo zelo della tua casa mi ha divorato” (Gv 2,13-17)» (Es23,740). 

11Piangevo su di me nel digiuno, ma sono stato insultato. 12Ho indossato come vestito un sacco e sono diventato per loro oggetto di scherno. 13Sparlavano di me quanti sedevano alla porta, gli ubriachi mi deridevano. Il salmista ricorda quanto è stato deriso e insultato proprio a motivo dei suoi atti religiosi di solidarietà. A sua volta, «Cristo dice di aver digiunato, perché aveva una fame davvero grande della fede degli uomini, eppure non poteva trovarla. Per sacco s’intendono la tristezza e le lacrime, come quando il Signore, turbato al vedere la fragilità umana, pianse» (Cs 481). 

14Ma io rivolgo a te la mia preghiera, Signore, nel tempo della benevolenza. O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi, nella fedeltà della tua salvezza. Gesù inaugurerà il tempo decisivo della benevolenza del Padre: «Ne parla san Paolo: “Ecco ora il momento favorevole, ecco il giorno della salvezza” (2 Cor 6,2). È il tempo che ha superato tutti i secoli, il tempo in cui ha rinvigorito il mondo che cadeva» (Cs 483). 

15Liberami dal fango, perché io non affondi, che io sia liberato dai miei nemici e dalle acque profonde. 16Non mi travolga la corrente, l’abisso non mi sommerga, la fossa non chiuda su di me la sua bocca. Il profeta Giona ha vissuto un’esperienza simile: «Le acque mi hanno sommerso fino alla gola, l’abisso mi ha avvolto, ma tu hai fatto risalire dalla fossa la mia vita, Signore, mio Dio» (Gio 2,6-7). «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta» (Mt 12,39). 

17Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore; volgiti a me nella tua grande tenerezza. «Ricorda spesso questa tenerezza perché sa che essa è l’avvocato dei miseri e, davanti ad essa, svaniscono tutti i peccati, anche se molto numerosi» (Cs 484). La tenerezza deriva da rehem, grembo (Is 46,3), e caraterizza il Signore stesso: «Misericordioso (rachùm) e pietoso è il Signore» (Sal 102,8; Rm 12,1). 

18Non nascondere il volto al tuo servo; sono nell’angoscia: presto, rispondimi! 19Avvicinati a me, riscattami, liberami a causa dei miei nemici. «Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo» (Lc 22,43). «Fu esaudito per il suo piena abbandono» (Eb 5,7). 

20Tu sai quanto sono stato insultato: quanto disonore, quanta vergogna! Sono tutti davanti a te i miei avversari. «Peccarono meno i giudei crocifiggendolo mentre camminava in terra, di quanto non pecchino adesso coloro che lo disprezzano mentre Egli siede in cielo, coloro che, vivendo male, seminano scandali nella Chiesa» (Ag36,858-859). 

21L’insulto ha spezzato il mio cuore e mi sento venir meno. Mi aspettavo compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati. «La mia anima è triste fino alla morte» (Mc 14,34). «Tutti [i discepoli] abbandonarono [Gesù] e fuggirono» (Mc 14,50). 

 22Mi hanno messo veleno nel cibo e quando avevo sete mi hanno dato aceto. «Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto» (Lc 23,36). 

23La loro tavola sia per loro una trappola, un’insidia i loro banchetti. 24Si offuschino i loro occhi e più non vedano: sfibra i loro fianchi per sempre. 25Riversa su di loro il tuo sdegno, li raggiunga la tua ira ardente. Il salmista invoca l’applicazione della legge del taglione contro i suoi persecutori (vv. 23-29). «[Cristo] soffriva per quelli che si perdevano. Proprio perché era addolorato, esclamava: “O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò? (Mt 17,17)» (Es23,760). 

26Il loro accampamento sia desolato, senza abitanti la loro tenda; 27perché inseguono colui che hai percosso, aggiungono dolore a chi tu hai ferito. Aggravare la sofferenza di chi vive già nella pena è un atto ignobile: «Non maledirai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore» (Lev 19,14). 

28Aggiungi per loro colpa su colpa e non possano appellarsi alla tua giustizia. Nuova invocazione perché Dio attui la sua giustizia. 

29Dal libro dei viventi siano cancellati e non siano iscritti tra i giusti. «Adoreranno [la Bestia] tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto nel libro della vita dell’Agnello, immolato fin dalla fondazione del mondo» (Ap 13,8, Cf Ap 3,5). «Chi non risultò scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco» (Ap 20,15). 

30Io sono povero e sofferente: la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro. «È tutto intero il suo corpo che dice queste parole. Il corpo di Cristo, in questa terra, è povero e sofferente» (Ag36,863).

31Loderò il nome di Dio con un canto, lo magnificherò con un ringraziamento, 32che per il Signore è meglio di un toro, di un torello con corna e zoccoli. «Capirai questo rendimento di grazie con cui il Figlio magnifica il Padre, ricorrendo ai misteri del Nuovo Testamento [all’Eucaristia]. Per tutta la terra, la Chiesa offre a Dio il rendimento di grazie. Se i giudei vanno fieri dei sacrifici [d’animali], sappiano che sono molto meglio, e a Dio più graditi, il mio rendimento di grazie e la mia lode» (Es23,760). 

33Vedano i poveri e si rallegrino; voi che cercate Dio, fatevi coraggio, 34perché il Signore ascolta i miseri e non disprezza i suoi che sono prigionieri. «Rinvigorite le mani stanche, irrobustite le ginocchia vacillanti. Non temete: ecco il vostro Dio» (Is 35,3-4). «Quali sono le catene [che ci rendono dei prigionieri]? La condizione mortale, la corruttibilità della carne, ecco le catene con le quali siamo legati. Quando gli uomini vogliono considerarsi ricchi, cercano degli stracci per avvolgere le catene e nasconderle a se stessi» (Ag36,864). 

35A lui cantino lode i cieli e la terra, i mari e quanto brulica in essi. 36Perché Dio salverà Sion, ricostruirà le città di Giuda: vi abiteranno e ne riavranno il possesso. 37La stirpe dei suoi servi ne sarà erede e chi ama il suo nome vi porrà dimora. «Dio non cessa di restaurare la sua Chiesa; incorpora al suo Unigenito le genti fedeli. Se tu volessi davvero riconoscere questo restauro e diventare pietra viva, tanto da far parte di essa! Anche ora vengono costruite le città di Giuda» (Ag36,865). 

Salmo 69

1Al maestro del coro. Di Davide. Per fare memoria. Supplica di chi si trova in estremo pericolo. «Il re Davide, facendosi piccolo e guardando alla grande ricchezza della bontà di Dio, definisce se stesso povero e bisognoso (v. 6). Come se a nulla gli giovassero né la ricchezza, né il regno, né la giustizia che aveva raggiunto, chiedeva l’aiuto che viene da Dio solo» (Es23,769). «Quanto più sei grande, tanto più umiliati e davanti al Signore troverai grazia!» (Sir 3,18). 

2O Dio, vieni a salvarmi, Signore, vieni presto in mio aiuto. «Mio Signore, vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso all’infuori di te, perché un grande pericolo mi sovrasta» (EstG 4,17). La richiesta pressante di aiuto compare spesso nella Sacra Scrittura: «Inviarono questa richiesta a Giosuè: “Vieni presto da noi a salvarci e aiutaci, perché si sono alleati contro di noi tutti i re degli Amorrei”» (Gs 10,6). «Arrivò un messaggero a dire a Saul: «Vieni via in fretta, perché i Filistei hanno fatto incursione nella regione» (1 Sam 23,27). «Cristo invoca il Padre a favore del genere umano» (Crl 1177). Il Signore stesso  si mostrò disponibile a soccorrere il suo popolo: «Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto» (Es 3,8). 

3Siano svergognati e confusi quanti attentano alla mia vita. Retrocedano, coperti d’infamia, quanti godono della mia rovina. 4Se ne tornino indietro pieni di vergogna quelli che mi dicono: «Ti sta bene!». «Non chiede di essere protetto dagli uomini che insidiano i suoi beni ma da quelli che insidiano la sua vita, dai demoni e dai suoi collaboratori, gli uomini iniqui» (Crl 1177). «Nemici dei fedeli sono i fratelli che li feriscono con i loro cattivi costumi. Per questi fatti, noi gemiamo; sono la nostra persecuzione. Rimanga però in noi la carità che dice: “Chi si ammala, e io non mi ammalo? Chi è scandalizzato, e io non brucio?” (2 Cor 11,29)» (Ag36,2).

5Esultino e gioiscano in te quelli che ti cercano; dicano sempre: «Dio è grande!» quelli che amano la tua salvezza. «Potrà non curarsi di te, Lui che per primo ti ha cercato, quando tu lo disprezzavi? Comincia, finalmente, a cercare Colui che per primo ti ha cercato e riportato sulle sue spalle» (Ag36,371). «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete» (Mt 7,7). «Colma di ogni bene desiderato, i fedeli che ti cercano con grande intensità e, nel celebrarti, possano godere dei tuoi benefici (Td 1417). 

6Ma io sono povero e bisognoso: Dio, affrettati verso di me. Tu sei mio aiuto e mio liberatore: Signore, non tardare. «Non ho una fede come quella di costoro (che ti cercano con grande desiderio); mi trovo, piuttosto, assai misero e privo della ricchezza di una vita virtuosa, ma ho sempre goduto della la tua benevolenza gratuita» (Td 1417). «Il soccorso, anche se offerto con estrema prontezza, sembra tardivo a chi si trova in pericolo. Dio, però, agisce sempre come deve e a suo tempo» (Cs 494). «Il Signore può compiere infinitamente di più di quanto noi possiamo chiedere e comprendere (Cf Ef 3,20)». 

Salmo 70

Preghiera di un anziano fiducioso in Dio, che invoca il suo aiuto in un momento di grave difficoltà. «Voce dei fedeli che chiedono di essere liberati dalla malizia di uomini malvagi per poter, in seguito, rendere grazie al Signore con un fervore ancora più intenso» (BW 265). «Conviene unire questo salmo a quelli che lo precedono, perché ha molta affinità con quelli» (Es23,772). 

1In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. È necessario «collocare soltanto nel Signore tutte le nostre speranze. Quanti, invece, le fondano nelle ricchezze, nella familiarità con i principi, o in qualche altra cosa peritura, si espongono al disinganno» (Es23,773). «La mia attesa non risulti illusoria, mentre sto attendendo il tuo soccorso» (Td 1417). 

2Per la tua giustizia, liberami e difendimi, tendi a me il tuo orecchio e salvami. «Nella tua giustizia, non nella mia. Sono giusto per la giustizia che tu mi hai data: la quale, se è mia, non cessa d'essere tua, in quanto da te è stata data a me» (Ag36,377). 

3Sii tu la mia roccia, una dimora sempre accessibile; hai deciso di darmi salvezza: davvero mia rupe e mia fortezza tu sei! Il Signore «è la roccia sopra la quale abbiamo poggiato la costruzione ed è anche la cerchia muraria che ci abbraccia, affinché non veniamo offesi dall'assalto del male» (Atn 316). «Io stesso – oracolo del Signore – le farò da muro di fuoco all’intorno [a Gerusalemme] e sarò una gloria in mezzo ad essa» (Zc 2,9). 

4Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio, dal pugno dell’uomo violento e perverso. 

5Sei tu, mio Signore, la mia speranza, la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza. Egli si è manifestato a Davide quando questi era ancora giovane: «Quando pascolava le pecore, con fede e speranza in Dio, affrontava leoni ed orsi per salvarle (1 Sm 17,37); pur essendo un ragazzo, cacciava via da Saul lo spirito cattivo (1 Sm 16,16)» (Es23,776). «Nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii di esempio ai fedeli nel parlare, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza» (1 Tm 4,12)

6Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno: a te la mia lode senza fine. Senso personale: «Se la potenza di Dio non vigilasse e custodisse ciò che è portato in grembo, questi non potrebbe svilupparsi, nè rimanere in vita» (Es23,777). Senso collettivo: il popolo d’Israele «chiama giorno natalizio e parto il momento dell’uscita dall’Egitto» (Td 1420). 

7Per molti ero un prodigio, ma eri tu il mio rifugio sicuro. Senso personale: «Un fedele diventa un prodigio in questo mondo, quando segue cose diverse da quelle che ama la massa. Come potrebbe non essere visto come un prodigio colui il quale si comporta contro l’opinione dei più?» (Cs 498). Senso collettivo: «Dopo quel glorioso inizio, ho vissuto molteplici vicissitudini al punto da apparire come una manifestazione prodigiosa e come un segno» (Td 1421). 

8Della tua lode è piena la mia bocca: tutto il giorno canto il tuo splendore. «La mia bocca si riempia della tua lode e si riempia al punto che non vi sia più spazio per pronunciare qualcosa di diverso o per conversare con gli uomini» (Es23,777). «Che significa: tutto il giorno? Senza interruzione. Nelle prosperità, perché mi consoli; nelle avversità, perché mi correggi. Prima che io fossi, perché tu mi hai fatto; ora che sono, perché mi hai salvato. Dopo aver peccato perché mi hai perdonato; una volta convertito perché mi hai aiutato; quando avrò perseverato perché mi avrai incoronato» (Ag36,381). 

9Non gettarmi via nel tempo della vecchiaia, non abbandonarmi quando declinano le mie forze. Senso personale: «Per vecchiaia intende dire debolezza. Chiede allora: Non permettere Signore che che venga a trovarmi in stato di debolezza, ossia di perdere la speranza in Cristo, perché è Lui la nostra forza» (Atn 318 -320). La vecchiaia, per il popolo d’Israele, corrisponde alla fine del regno e all’esilio (Cf Td 1421). 

10Contro di me parlano i miei nemici, coloro che mi spiano congiurano insieme 11e dicono: «Dio lo ha abbandonato, inseguitelo, prendetelo: nessuno lo libera!». «Tutto questo è stato detto di Cristo. Come sarebbe stato catturato, se essi per primi nel loro cuore non avessero detto: Dio lo ha abbandonato? Tuttavia, fratelli, possiamo pensare che tutte queste parole vengano pronunziate dalle membra di Cristo, e sentire in esse la nostra stessa voce. Egli infatti ha potuto pronunciarle in quanto era nostro rappresentante» (Ag36,2). 

12O Dio, da me non stare lontano: Dio mio, vieni presto in mio aiuto. «Mio Signore, vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso all’infuori di te, perché un grande pericolo mi sovrasta» (EstG 4,17). 

14Io, invece, continuo a sperare; moltiplicherò le tue lodi. «Ho ricevuto un'infinità di benefici ma non posso corrispondere in modo adeguato. Chiedo che la tua sapienza colmi di lode la mia bocca e soltanto, allora, riuscirò, sia pure con fatica, a celebrare la tua gloria» (Atn 317). 

15La mia bocca racconterà la tua giustizia, ogni giorno la tua salvezza, che io non so misurare. 16Verrò a cantare le imprese del Signore Dio: farò memoria della tua giustizia, di te solo. 

17Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito e oggi ancora proclamo le tue meraviglie. 18Venuta la vecchiaia e i capelli bianchi, o Dio, non abbandonarmi, fino a che io annunci la tua potenza, a tutte le generazioni le tue imprese. Senso personale: «Per vecchiaia intende dire debolezza. Se mi accadrà di cadere in peccato, Signore, non abbandonarmi a causa del mio peccato, ma chiamami a te, dal momento che sei Buono» (Atn 318.320). Senso collettivo: il salmista guarda a tutta la storia d’Israele. «Cristo prega per la sua Chiesa, perché non sia respinta nel prolungarsi del suo permanere sulla terra; se le venisse meno la forza, non avvenga che essa sia abbandonata» (Es23,785). 

19La tua giustizia, Dio, è alta come il cielo. Tu hai fatto cose grandi: chi è come te, o Dio? «Grandi e mirabili sono le tue opere, Signore Dio onnipotente; giuste e vere le tue vie, Re delle genti! O Signore, chi non temerà e non darà gloria al tuo nome?» (Ap 15,3-4). 

20Molte angosce e sventure mi hai fatto vedere: tu mi darai ancora vita, mi farai risalire dagli abissi della terra, 21accrescerai il mio onore e tornerai a consolarmi. «Come un arbitro di una gara esercita il suo atleta mettendolo contro molti, per mostrare meglio il suo valore, allo stesso modo anche il Padre, per rendere manifesta a tutti la magnificenza del suo Figlio, lo ha circondato di molte tribolazioni» (Es23,788). 

22Allora io ti renderò grazie al suono dell’arpa, per la tua fedeltà, o mio Dio, a te canterò sulla cetra, o Santo d’Israele. 23Cantando le tue lodi esulteranno le mie labbra e la mia vita, che tu hai riscattato. 

24Allora la mia lingua tutto il giorno mediterà la tua giustizia. Sì, saranno svergognati e confusi quelli che cercano la mia rovina. «Le moltitudini che per tutta la terra inneggiano al Dio che tutto trascende, sono migliori di un salterio materiale. Tramite di loro, il Figlio dichiara di salmeggiare Lui stesso al Padre. Le sue labbra e la sua lingua che medita la giustizia del Padre, sono quelli che si sono consacrati ad applicarsi alle divine Scritture nella sua Chiesa» (Es23,788.789). 

Salmo 71

1Di Salomone (o per Salomone). Invocazione per Salomone, appena insediato come re. «Nessuna delle qualità evocate [come la perennità del regno] si addicono a Salomone e perciò è necessario che il contenuto del salmo sia attribuito a Gesù Cristo» (Crl 1184). 

O Dio, affida al re il tuo diritto, al figlio di re la tua giustizia. «Secondo l’uso biblico, si ripete lo stesso concetto due volte. Il termine il tuo diritto, equivale a la tua giustizia; re è ripetuto con figlio del re» (Ag36,902). Il salmista chiede a Dio che il nuovo re accolga gli insegnamenti del Signore. «O Dio dà al re il tuo giudizio, cioè al tuo Unigenito Verbo. Hai stabilito che Egli si mostri sulla terra per regnare anche sulla terra e non soltanto nei cieli» (Es23,793 B9. «La giustizia del Padre è data al Figlio, che procede dal seme di Davide secondo la carne…» (Es23,796). Il Verbo si è fatto uomo «per giudicare l’arroganza di Satana. Prima di essere crocifisso Cristo disse: “Ora si compie il giudizio di questo mondo e il principe di questo mondo viene cacciato” (Gv 12,31)» (Atn 324). 

2Egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia e i tuoi poveri secondo il diritto. Il compito primario del re era quello di soccorrere i poveri: «Se un re non avesse fatto giustizia, non sarebbe stato accettato» (Es23,796). Lo stesso vale anche per il Vangelo: «L’apostolo spiega: “Non ci sono tra voi molti sapienti, molti nobili, molti potenti” (1 Cor 1,26-29) Quelli che chiama i suoi poveri, Cristo li proclama anche beati» (Ag36,902). 

3Le montagne portino pace al popolo e le colline giustizia. La pace è il bene massimo che sgorga dalla rettitudine di vita. 

4Ai poveri del popolo renda giustizia, salvi i figli del misero e abbatta l’oppressore. «Il popolo di Dio deve essere povero, cioè umile e non superbo. Ci sono alcuni che distribuiscono le loro ricchezze ai poveri, ma poi non sono altrettanto disposti a divenire essi stessi poveri di Dio. Credono di avere risorse loro proprie e si gloriano come se non le avessero ricevute» (Ag36,902).

5Ti faccia durare quanto il sole, come la luna, di generazione in generazione. Precisato il compito primario del sovrano, celebra la durata del regno messianico e la sua fecondità (v.6). «Finché il sole allieterà l’universo, anche Lui illuminerà gli uomini. Come la luna piena, si dice che continuerà a restare per generazioni e generazioni» (Es23,800). 

6Scenda come pioggia sull’erba, come acqua che irrora la terra. Pioggia ed acqua sono immagine di benedizione. 

7Nei suoi giorni fiorisca il giusto e abbondi la pace, finché non si spenga la luna. «Egli stesso sarà la pace» (Mi 5,4). «Cristo è la nostra pace» (Ef 2,14). «Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace» (Gal 5,22). «La pace di Cristo regni nei vostri cuori perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo» (Col 3,15). 

8E domini da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra. 9A lui si pieghino le tribù del deserto, mordano la polvere i suoi nemici. 10I re di Tarsis e delle isole portino tributi, i re di Saba e di Seba offrano doni. 11Tutti i re si prostrino a lui, lo servano tutte le genti. Viene evocata ora l’universalità del regno del Messia, la sua estensione sconfinata. «Saprai come abbia avuto compimento questa parola, considerando come ovunque sulla terra le Chiese di Dio proclamino Signore il suo Cristo» (Es23,804). 

12Perché egli libererà il misero che invoca e il povero che non trova aiuto.13Abbia pietà del debole e del misero e salvi la vita dei miseri. Il regno del Messia prevede un’amministrazione a favore dei poveri ma gli uomini conoscono una miseria più radicale di quella economica: «Il povero rappresenta l’umanità che in quel momento era priva di Dio» (Td 1436). «Considera povero e misero il popolo dei pagani. Come dice Paolo, non avevano alcuna speranza né Dio in questo mondo (Cf Ef 2,12)» (Crl 1184). 

14Li riscatti dalla violenza e dal sopruso, sia prezioso ai suoi occhi il loro sangue. Al Signore costa molto veder perire i suoi. «La [tua] vita sarà conservata nello scrigno dei viventi, presso il Signore» (1 Sam 25,29). «Se dovrai attraversare le acque, sarò con te; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai» (Is 43,2-3). 

15Viva e gli sia dato oro di Arabia. «Il re Salomone ricevette oro proprio dall'Arabia (Cf 1 Re 10,2); ma questo particolare si applica nel nostro salmo al vero Salomone [Cristo]. Viene dunque profetizzato in queste parole che anche i sapienti di questo mondo avrebbero ben presto creduto in Cristo, intendendo con Arabia i popoli pagani e, con oro, la loro sapienza» (Ag36,911). 

Si preghi sempre per lui, sia benedetto ogni giorno. «Chi sono quelli che pregano per Lui? Proprio noi che abbiamo ricevuto il dono di credere in Lui (Gesù). Quando innalziamo a Dio le nostre preghiere, chiediamo che l’abbondanza di grazie ci sia concessa per mezzo di Cristo» (Crl 1184). 

16Abbondi il frumento nel paese, ondeggi sulle cime dei monti; il suo frutto fiorisca come il Libano, la sua messe come l’erba dei campi. Si invoca la prosperità del regno messianico ma i benefici del regno di Cristo sono, prima di tutto, spirituali: «Tra i doni divini la carità è quello che viene posto per primo, là dove si dice: frutto dello spirito è la carità (Gal 5,22), e da esso tutti gli altri provengono come di conseguenza» (Ag36,912). 

17Il suo nome duri in eterno, davanti al sole germogli il suo nome. «Il mistero di Cristo esisteva già prima ancora della creazione del mondo. Era nascosto da secoli eterni ma si è manifestato negli ultimi tempi» (Crl 1184). (Cf Ef 3,9-10). 

In lui siano benedette tutte le stirpi della terra e tutte le genti lo dicano beato. «In lui si adempie la promessa fatta ad Abramo (Gen 12,3; 22,18) al quale era stato detto: “Nella tua discendenza saranno benedette tutte le tribù della terra” (Gen 22,18; Gal 3,16)» (Ag36,913). 

18Benedetto il Signore, Dio d’Israele: egli solo compie meraviglie. 19E benedetto il suo nome glorioso per sempre: della sua gloria sia piena tutta la terra. Amen, amen. 20Qui finiscono le preghiere di Davide, figlio di Iesse. Dossologia che conclude il secondo libro dei Salmi

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