sabato 4 febbraio 2023

Salmi da 107 a 111

 preghiere della comunità

Per la vittoria sui nemici (107); per ottenere giustizia a favore del povero (108); nella speranza dell’avvento del re/Messia (109); nella lode per le grandi opere del Signore (110); nell’ammirazione per l’uomo retto e giusto (111)



Salmo 107

1Canto. Salmo. Di Davide. Durante il culto, un profeta annuncia un oracolo di vittoria. «I nemici invisibili suggeriscono al nostro cuore che Dio non ci soccorre; dopo averci convinti a cercare un altro aiuto, ci troveranno deboli e cadremo loro prigionieri» (Ag36,325).

2Saldo è il mio cuore, o Dio, saldo è il mio cuore. Voglio cantare, voglio inneggiare: svegliati, mio cuore, 3svegliatevi, arpa e cetra, voglio svegliare l’aurora. L’assemblea, radunata per il culto, celebra la fedeltà di Dio. Pur trovandosi in un tempo d’afflizione, si mostra risoluta nella lode: «Il mio cuore, la mia facoltà di pensiero è pronta. E Tu, allora, Signore, manda il tuo Spirito. Quando abiterà nella mia anima, io, canterò e salmeggerò» (Es23,513). 

4Ti loderò fra i popoli, Signore, a te canterò inni fra le nazioni: 5grande fino ai cieli è il tuo amore e la tua fedeltà fino alle nubi. 6Innalzati sopra il cielo, o Dio; su tutta la terra la tua gloria! La gloria di Dio si manifesta come misericordia: «Nel cielo è la verità [fedeltà]; qui invece, dov'è la nostra miseria, certamente è il luogo della misericordia. Non c'è bisogno di misericordia su in alto, dove non c'è nessun misero» (Ag36,672). 

7Perché siano liberati i tuoi amici, salvaci con la tua destra e rispondici. Con la lode, s’innalza l’invocazione. 


8Dio ha parlato nel suo santuario: «Esulto e divido Sichem, spartisco la valle di Succot. 9Mio è Gàlaad, mio è Manasse, Èfraim è l’elmo del mio capo, Giuda lo scettro del mio comando. 10Moab è il catino per lavarmi, su Edom getterò i miei sandali, sulla Filistea canterò vittoria». Un profeta annuncia la vittoria sui nemici. Soltanto Dio può e vuole difendere il suo popolo, con efficacia. Nomina il territorio della Transgiordania, con un’allusione probabile al testamento di Giacobbe: «Non sarà tolto lo scettro da Giuda, né il bastone del comando tra i sui piedi finché verrà Colui al quale esso appartiene e a cui è dovuta l’obbedienza dei popoli» (Gen 49,10). 

Le tribù d’Israele (Manasse, Efraim) appartengono a Dio e i territori da loro abitati non possono essere invasi dai popoli vicini ed ostili (Moab, la Filistea). Anzi quest’ultimi diverranno un catino per la lavanda dei piedi e riconosceranno di essere assogettate dal Signore (gettare il sandalo indica una piena presa di possesso). 

Nella rilettura cristiana, la dominazione del regno di Dio sui popoli pagani prefigura, piuttosto, la loro rigenerazione in Cristo (Cf Es23,1332). Dio attirerà a sé anche i popoli più ostili al Vangelo: «Visiterò quelli che un tempo erano nemici, rendendoli un paese di amici» (Es23,1333). 


11Chi mi condurrà alla città fortificata, chi potrà guidarmi fino al paese di Edom, 12se non tu, o Dio, che ci hai respinti e più non esci, o Dio, con le nostre schiere? 13Nell’oppressione vieni in nostro aiuto, perché vana è la salvezza dell’uomo. «La tua speranza sia Dio; la tua fortezza, sia ancora Dio e la tua sicurezza, sia sempre Dio. A Lui si rivolga la tua supplica e l’oggetto della tua lode, rimanga sempre Lui» (Ag36,297). 

14Con Dio noi faremo prodezze, egli calpesterà i nostri nemici. «Non c’è differenza per il Cielo tra salvare per mezzo di molti e salvare per mezzo di pochi; perché la vittoria in guerra non dipende dalla moltitudine delle forze, ma è dal Cielo che viene la forza» (1 Mac 3,18; cf 2 Cr 16,7-9). «La tua forza non sta nel numero, né sui forti si regge il tuo regno: tu sei invece il Dio degli umili» (Gdt 9,11). 


Salmo 108

1 Al maestro del coro. Di Davide. Salmo. Un povero perseguitato chiede a Dio di porsi a difesa dei miseri. Chiede che venga applicata la legge del taglione, che prevedeva una pena proporzionata al danno. Il ristabilimento totale e opportuno del diritto avverrà nel giudizio finale. 

1Dio della mia lode, non tacere, 2perché contro di me si sono aperte la bocca malvagia e la bocca ingannatrice, e mi parlano con lingua bugiarda. «Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d’orgoglio e bestemmie» (Ap 13,5). «Non rendete male per male né ingiuria per ingiuria, ma rispondete augurando il bene» (1 Pt 3,9). Gesù: «Avrebbero dovuto amarmi come benefattore ma essi mi calunniavano. Insegnavo ai miei discepoli come dovessero agire, trovandosi nella mia stessa situazione: pregate per quanti vi maltrattano (Cf Mt 5,44)» (Es23,1336). 

3Parole di odio mi circondano, mi aggrediscono senza motivo. 4In cambio del mio amore mi muovono accuse, io invece sono in preghiera. Va’anì tefillà: io sono preghiera. Circondato dall’odio, reagisce con una preghiera incessante, diventa preghiera. Gesù «maltrattato, non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia» (1 Pt 2,23). 

5Mi rendono male per bene e odio in cambio del mio amore. Cristo «era ferito dalle iniquità che vedeva in loro e per questo piangeva su Gerusalemme (Cf Lc 19,42)» (Es23,1337). 


6Suscita un malvagio contro di lui e un accusatore stia alla sua destra! L’accusatore fraudolento, verrà sopraffatto da un altro più potente. Alla fine, «l’empio sarà rivelato e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà con lo splendore della sua venuta» (2 Ts 2,8). 

7Citato in giudizio, ne esca colpevole e la sua preghiera si trasformi in peccato. Dio respinge l’invocazione del violento: «Anche se moltiplicaste le preghiere, io non ascolterei: le vostre mani grondano sangue» (Is 1,15). 

8Pochi siano i suoi giorni e il suo posto l’occupi un altro. «Giuda comprò un campo col prezzo del delitto e poi, precipitando, si squarciò. Sta scritto nel libro dei salmi: “il suo incarico lo prenda un altro”» (At 1,18-20). «Io li custodivo nel tuo nome, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione» (Gv 17,12). 

9I suoi figli rimangano orfani e vedova sua moglie. 10Vadano raminghi i suoi figli, mendicando, rovistino fra le loro rovine. 11L’usuraio divori tutti i suoi averi e gli estranei saccheggino il frutto delle sue fatiche. 12Nessuno gli dimostri clemenza, nessuno abbia pietà dei suoi orfani. Chiede che venga applicata la legge del taglione, ma non si vendica da sé; si affida, invece, al Signore perché «l’ira dell’uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio» (Gc 1,20). Gesù imporrà di superare il rigore della legge per dare spazio alla misericordia (Cf Mt 6, 38-48). 

13La sua discendenza sia votata allo sterminio, nella generazione che segue sia cancellato il suo nome. 14La colpa dei suoi padri sia ricordata al Signore, il peccato di sua madre non sia mai cancellato: 15siano sempre davanti al Signore ed egli elimini dalla terra il loro ricordo. Secondo gli antichi, le conseguenze del peccato si estendono nel tempo, presso i discendenti, ma lo stesso vale per il bene: «Perché ha amato i tuoi padri, ha scelto la loro posterità» (Dt 4,37). «Come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti» (Rm 5,19). È affermata, comunque, la responsabilità personale: «In quei giorni non si dirà più: “I padri hanno mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati!”, ma ognuno morirà per la sua propria iniquità; si allegheranno i denti solo a chi mangia l’uva acerba» (Ger 31,29-30). Con queste parole, la Chiesa chiede la completa liberazione dal male. 


16Perché non si è ricordato di usare clemenza e ha perseguitato un uomo povero e misero, con il cuore affranto, per farlo morire. «Il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia; la misericordia ha sempre la meglio nel giudizio» (Gc 2,13). 

17Ha amato la maledizione: ricada su di lui! Non ha voluto la benedizione: da lui si allontani! 18Si è avvolto di maledizione come di una veste: è penetrata come acqua nel suo intimo e come olio nelle sue ossa. 19Sia per lui come vestito che lo avvolge, come cintura che sempre lo cinge. 20Sia questa da parte del Signore la ricompensa per chi mi accusa, per chi parla male contro la mia vita. Continua a chiere l’applicazione della legge del taglione, perché l’ingiustizia non deve prevalere. Cristo ci ha riscattati dalla maledizione comminata ai trasgressori della Legge; anzi è diventato per noi maledizione, perché ricevessimo la benedizione promessa ad Abramo (Cf Gal 3,13-14). Da Risorto, comunicherà la benedizione ai suoi nemici: «Dio, dopo aver risuscitato il suo servo, l’ha mandato prima di tutto a voi per portarvi la benedizione, perché ciascuno di voi si allontani dalle sue iniquità» (At 3,25-26). 


21Trattami come si addice al tuo nome: liberami, perché buona è la tua grazia. «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo» (Gv 17,1). 

22Io sono povero e misero, dentro di me il mio cuore è ferito. «Cristo, preoccupandosi per la rovina delle loro anime, per quella del traditore e degli altri partecipi del complotto, come pure della rovina di tutto il popolo giudaico, confessa, nel suo amore per gli uomini, di essere ferito nel cuore» (Es23,1340). 

23Come ombra che declina me ne vado, scacciato via come una locusta. 24Le mie ginocchia vacillano per il digiuno, scarno è il mio corpo e dimagrito. «Gesù, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame» (Mt 4,2). «Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete» (Gv 4,32). 

25Sono diventato per loro oggetto di scherno: quando mi vedono, scuotono il capo. 26Aiutami, Signore mio Dio, salvami per il tuo amore. 27Sappiano che qui c’è la tua mano: sei tu, Signore, che hai fatto questo. Così invoca Gesù: «Comprendano che ho affrontato la morte in modo volontario e che questo evento era previsto nel tuo progetto di salvezza. per mezzo della croce hai voluto comunicare a tutti la tua salvezza» (Td 1764). 


28Essi maledicano pure, ma tu benedici! Insorgano, ma siano svergognati e il tuo servo sia nella gioia. Il profeta, Servo del Signore, verrà sostenuto da Dio: «Non verrà meno e non si abbatterà finché non avrà stabilito il diritto sulla terra» (Is 42,4). «Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce» (Is 53,11). 

29Si coprano d’infamia i miei accusatori, siano avvolti di vergogna come di un mantello. «Per lo spavento che ebbero, le guardie furono scosse e rimasero come morte» (Mt 28,4). «Abbiamo trovato la prigione sbarrata e le guardie che stavano davanti alle porte, ma, quando abbiamo aperto, non vi abbiamo trovato nessuno» (At 5,23). 


30A piena voce ringrazierò il Signore, in mezzo alla folla canterò la sua lode 31perché si è messo alla destra del misero per salvarlo da quelli che lo condannano. «In tutta la terra, nelle Chiese, è offerta al Padre da parte del Signore Gesù una grandissima azione di grazie» (Es23,1341). 


Salmo 109

1Di Davide. Salmo. Celebrazione di vittoria del re, il Messia. 

Oracolo del Signore al mio signore: «Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi». Un profeta fa conoscere al re che Dio lo ha proclamato suo collaboratore e, per questo motivo, ha deciso d’insediarlo alla sua destra (la reggia si trovava alla destra del tempio). Gesù, a partire della sua risurrezione, si è assiso alla destra di Dio Padre ed è stato costituito da Lui come Signore dell’universo (Mt 26,64; At 2,34-35; Rm 8,34; Ef 1,20). Il titolo di Signore è molto pregnante: «Dio Padre dichiara al Signore, cioè a Cristo, di essere il Signore e non attribuisce questo titolo ad una creatura» (Td 1767). «Il trono indica la dignità regale; la sessione la lunga durata del Regno; la collocazione alla destra, la partecipazione ai benefici di Dio Padre» (Es23,1341). 

2Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: domina in mezzo ai tuoi nemici! Cristo sottomette i nemici cambiando il cuore degli uomini, annientando il peccato e la morte (Cf 1 Cor 15,26). Il Vangelo si diffonde in modo mite e silenzioso come il lievito nella pasta (Cf Lc 13,21); è «potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede» (Rm 1,16). «Certo non vedi il Cristo seduto alla destra del Padre; puoi vedere, però, in che modo i suoi nemici siano posti a sgabello dei suoi piedi. Questo sta avvenendo! Anche se in forma lenta e graduale, si attua in modo continuo» (Ag37,1452). 


3A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell’aurora, come rugiada, io ti ho generato Il testo ebraico, deteriorato, è di difficile interpretazione. La LXX traduce in questo modo: Con te è il principio (o autorità) nel giorno della tua potenza, negli splendori dei tuoi santi. Dal ventre, prima dell’apparizione della stella del mattino (lucifero), ti ho generato. Il principato di Cristo si manifesterà in pienezza nell’ora del giudizio e nel momento in cui i santi parteciperanno alla sua gloria di Risorto: «Profetizza l’ora del giudizio, nella quale, con la sua divina potenza, giudicherà tutti gli uomini, venendo con tutti i suoi santi angeli» (Atanasio, 461). «Che cosa significa dal ventre? Nel segreto, cioè da me stesso, dalla mia sostanza» (Ag37,1458). 


4Il Signore ha giurato e non si pente: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek». Il re viene anche elevato al sacerdozio, per una specifica designazione divina, mentre i sacerdoti del tempio diventavano tali per discendenza umana: «[Dio] ha giurato che questo sacerdozio sarebbe durato in eterno e che non sarebbe mai stato abolito» (Td 1772). Melchisedek, un personagio avvolto nel mistero, che fu re e sacerdote (Cf Gen 14,17-20) senza appartenere, neppure lui, alla stirpe di Levi, prefigura il sacerdozio di Cristo (Cf Eb 5,6; 7,17). «Che cosa fa Cristo come sacerdote in eterno? Sta alla destra di Dio ed intercede per noi. Egli, il solo che non ha peccato, purifica con facilità dai peccati» (Ag37,1460). 


5Il Signore è alla tua destra! Egli abbatterà i re nel giorno della sua ira, 6sarà giudice fra le genti, ammucchierà cadaveri, abbatterà teste su vasta terra. Dio protegge il re da lui scelto e gli assicura una piena vittoria. «Il Signore distruggerà i suoi avversari! Il Signore giudicherà le estremità della terra; darà forza al suo re, innalzerà la potenza del suo Messia» (1 Sm 2,10). «La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento» (Is 11,4). Cristo, al contrario, vince i nemici dando forza al suo Vangelo, senza usare violenza: «Vuoi sapere quali re? Hai forse dimenticato il testo: “Si levarono i re della terra, ed i principi si riunirono insieme contro il Signore e contro il suo Cristo?” (Sal 2). Hanno tentato con ogni sforzo di cancellare dalla terra il nome cristiano e non ci sono riusciti» (Ag37,1460). 

7Lungo il cammino si disseta al torrente, perciò solleva alta la testa. Il re, mentre combatte, si china a bere e poi rialza il capo; il chinarsi a bere indica la sua fatica; il sollevare il capo la sua gloriosa vittoria. «Il torrente, nell'uso biblico, rappresenta le tentazioni. La via rappresenta la discesa sulla terra [di Cristo]; su di essa sopportò la passione essendo sceso nel torrente» (Atn 464). «Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome» (Fil 2,9). 


Salmo 110

Alleluia. Si ode «la voce di un uomo che esulta nella gioia, e prefigura il popolo il cui cuore si effonde nell'amore di Dio, cioè il Corpo di Cristo, ormai liberato da ogni peccato» (Ag37,1403). Anzi «l’inno di ringraziamento è pronunciato dal Salvatore in persona che rende grazie per la salvezza di tutti» (Es23,1344). «Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: “Io ti rendo lode, o Padre”» (Lc 10,21). 

1Renderò grazie al Signore con tutto il cuore, tra gli uomini retti riuniti in assemblea. Un singolo fedele ringrazia a nome di tutta l’assemblea e così la istruisce. «Con tutto il cuore, Signore, ti offro lodi e ringraziamenti. Non lo faccio da solo, ma assieme a me c’è l’intera comunione dei fedeli» (Td 1776). «Non dice rendo grazie ma renderò grazie perché continuerà a farlo» (Gero 698). 

2Grandi le opere del Signore, le contemplino coloro che le amano. Contempliamo «la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi credenti» (Ef 1,19). «Degne di meraviglia e di stupore sono le gesta operate dalla potenza di Dio. Meritano d’essere meditate senza posa. Egli realizza ciò che ha stabilito; ogni evento è colmo della sua sapienza ed esige d’essere celebrato al di sopra di tutto» (Td 1776.1777). «Dio ha operato con magnificenza quando ha dichiarato giusti coloro che prima erano peccatori. Che cosa poteva fare di più grande? Ha fatto diventare uomo giusto chi era malvagio e figlio, chi era suo nemico» (BW 409). 

4Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie, misericordioso e pietoso è il Signore. «Liberò l'antico popolo dall'Egitto, ma il secondo da quella del demonio. L'antico popolo fu guidato nel passaggio del mar Rosso ma il nuovo nell'acqua del battesimo; nutrì l'uno con il pane celeste e l'atro con il Pane vivo che scende dal cielo; al primo concesse la terra promessa ai padri, all'altro donò la terra dei viventi promessa ai santi» (Gero 699). 

5Egli dà il cibo a chi lo teme, si ricorda sempre della sua alleanza. «Fortezze sulle rocce saranno il rifugio [del giusto], gli sarà dato il pane, avrà l’acqua assicurata» (Is 33,16). «Dal cielo offristi loro un pane già pronto senza fatica, capace di procurare ogni delizia e soddisfare ogni gusto» (Sap 16,20). 

6Mostrò al suo popolo la potenza delle sue opere, gli diede l’eredità delle genti. Il cammino di liberazione per Israele è culminato nel dono della terra promessa, quello Chiesa si compie nella vita eterna: «Non devi pensare ad una terra che stilla latte e miele, o a qualche bene desiderato dallo sguardo dell’avaro. La cupidigia è la radice di tutti i mali e dev'essere mortificata. Quaggiù sia distrutta, per essere saziata lassù» (Ag37,1466). 

7Le opere delle sue mani sono verità e diritto, stabili sono tutti i suoi comandi, 8immutabili nei secoli, per sempre, da eseguire con verità e rettitudine. «Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno» (Mt 24,35). «Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi» (Gc 1,21-22). 

9Mandò a liberare il suo popolo, stabilì la sua alleanza per sempre. «Guidasti con il tuo favore questo popolo che hai riscattato, lo conducesti con forza alla tua santa dimora» (Es 15,13). «Cristo Gesù ha dato se stesso in riscatto per tutti» (1 Tm 2,6). «Concluderò con loro un’alleanza eterna e non cesserò più dal beneficarli; metterò nei loro cuori il mio timore, perché non si allontanino da me» (Ger 32,40). 

Santo e terribile è il suo nome. «Noi, che possediamo un regno incrollabile, conserviamo questa grazia, mediante la quale rendiamo culto in maniera gradita a Dio con riverenza e timore; perché il nostro Dio è un fuoco divorante» (Eb 12,28-29). 

10Principio della saggezza è il timore del Signore, rende saggio chi ne esegue i precetti. Temere Dio è l’essenza di un’esistenza sapiente. «La sapienza non consiste nel retto pensiero ma nell'esperienza delle realtà divine. Ai principianti è dovuto il timore ma ai perfetti l'amore pieno» (Td 1780). 

La lode del Signore è senza fine. «Il fine dei beati consiste nell’essere accanto a Dio e nel dedicarsi soltanto alla teologia (=celebrazione) e alla lode» (Es23,1345). 


Salmo 111

Alleluia. «Il Profeta parla della beatitudine del giusto; preannuncia l’incarnazione di Cristo e la condanna dei malvagi» (BW 411). 

1Beato l'uomo che teme il Signore. Il salmista «parla del timore che nasce dall’amore, perché nessun altro timore causa beatitudine. Anche i demoni temono Dio ma questo timore non produce in loro la beatitudine ma piuttosto una sofferenza» (Bs PL 164 1131). 

Nei suoi precetti trova la sua gioia. «L'uomo innamorato della pace ripone tutte le sue delizie nei comandamenti [divini]» (Ag37,1468). 

2Potente sulla terra sarà la sua stirpe, la discendenza degli uomini retti sarà benedetta. «I giusti ottengono di generare quando altri uomini li imitano e così si perpetuano in quelli che agiscono come loro» (BW 411). 

3Prosperità e ricchezza nella sua casa, la sua giustizia rimane per sempre. «L'uomo timorato di Dio non aspira a gloria umana né è avido di ricchezze. Nella sua casa, tuttavia, stanno gloria e ricchezza. La sua casa è il cuore e dal suo intimo egli loda Dio» (Ag37,1469). 

4Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti. «Gli uomini retti volgono a Dio il cuore e camminano con lui; antepongono alla propria volontà quella di Dio né si arrogano alcun successo alla sola propria volontà. Sanno d'essere stati tenebra e se ora sono luce, lo sono nel Signore (Cf Ef 5,8)» (Ag37,1469). 

Misericordioso, pietoso e giusto. Dio riserverà un giudizio severo, senza misericordia, verso colui che non ha agito con misericordia (Cf Gc 2,13). «Quando perdoni, usi quella compassione per la quale sarà perdonato anche a te; quando doni, presti al prossimo qualcosa che ti verrà restituito. Perdono dei peccati ed elargizione benevola di benefici, sono segnalate nelle parole del Vangelo: “Perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato” (Lc 6,37-38)» (Ag37,1469). 

 7Cattive notizie non ha da temere: saldo è il suo cuore, confida nel Signore. Sicuro è il suo cuore, non teme, finché non vedrà la rovina dei suoi nemici. «Il Signore promette di soccorrere quanti incorrono in qualche sventura. Ad esempio: impedì che Giuseppe venisse ucciso dai fratelli e poi lo liberò; diede aiuto ad Abramo nel rapimento di Sara. È un contrassegno della potenza divina, lasciare che i giusti incontrino la sofferenza per esercitarli nel bene, ma presto dissolve ogni nube e dona un tempo sereno» (Td 1781). 

 9Egli dona largamente ai poveri, la sua giustizia rimane per sempre, la sua fronte s’innalza nella gloria. «L'uomo timorato di Dio non soltanto usa misericordia verso i miseri, ma lo fa con grande generosità; imita il seminatore che sparge il seme con larghezza (Cf 2 Cor 9,6)» (Td 1784). 

10Il malvagio vede e va in collera, digrigna i denti e si consuma. Il desiderio dei malvagi fallisce. «Il peccatore proverà un pentimento infruttuoso perché tardivo. Contro chi si scaglierà se non contro se stesso?» (Ag37,1470). 


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