sabato 4 febbraio 2023

Salmi 134. 135. 136 grande hallel

 Salmo 134

I salmi 134 e 135 sono denominati Grande Halle, lode solenne perché celebrano opere mirabili come la creazione e l’esodo dall’Egitto. «I fatti avvenuti sotto la Legge [nella storia d’Israele] sono ombra di realtà future. L’attendibilità di eventi storici diventa un modello di eventi spirituali. Quelle cose che si verificarono in Egitto sul piano storico, avvengono ora in noi a livello spirituale» (Ilr 753.781). 

1Alleluia. Lodate il nome del Signore, lodatelo, servi del Signore. 

«In quel tempo il Signore prescelse la tribù di Levi per stare davanti al Signore, per servirlo e per benedire nel suo nome, come avviene fino ad oggi» (Dt 10,8). «Dio non ha bisogno di lode ma quelli che lo lodano progrediscono e imparano ad amare Colui che lodano» (Pros 383). 

3Lodate il Signore, perché il Signore è buono; cantate inni al suo nome, perché è amabile. 

«[I Leviti] cantavano lodando e rendendo grazie al Signore, ripetendo: “Perché è buono, perché il suo amore è per sempre verso Israele”. Tutto il popolo faceva risuonare grida di grande acclamazione, lodando così il Signore perché erano state gettate le fondamenta del tempio del Signore» (Esd 3,11). 

4Il Signore si è scelto Giacobbe, Israele come sua proprietà. 

«Voi siete la stirpe eletta, la nazione santa» (1 Pt 2,9). 

5Sì, riconosco che il Signore è grande, il Signore nostro più di tutti gli dèi. 

«Questa è la voce di Gesù che dice: “Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio avrà voluto rivelarlo” (Mt 11,12). Il Figlio rivelerà il Padre a chi vorrà [nella misura possibile], ma del Padre nessuno conosce la grandezza, secondo la parola del profeta: la sua grandezza non ha confini (Sal 144,3). La conoscenza di tale grandezza appartiene soltanto [al Figlio], a colui che, secondo la pienezza della sua origine divina, è Egli stesso Immagine del Dio Infinito» (Ilr 756). 

6Tutto ciò che vuole il Signore lo compie in cielo e sulla terra, nei mari e in tutti gli abissi. 7Fa salire le nubi dall’estremità della terra, produce le folgori per la pioggia, dalle sue riserve libera il vento. 

«Solo a Dio spetta di compiere tutte le cose che vuole. La creatura non ha il potere di realizzare tutto ciò che vuole. Per Dio nulla è più amabile dell'uomo. [Il Signore vuole la conversione dell’uomo]: la sua bocca, prima empia, parla ormai di religione; il suo corpo, già contaminato dallo stupro, è puro per la continenza; il suo animo, una volta privo della conoscenza di Dio, è divenuto Israele. Ormai, l'invidia si è trasformata in imitazione del bene, l’odio si è tramutato in amore, i vizi, sono stati annientati in vista di una vita virtuosa. Il Signore ha compiuto tutto ciò che ha voluto» (Ilr 757.759). 

8Egli colpì i primogeniti d’Egitto, dagli uomini fino al bestiame. 9Mandò segni e prodigi in mezzo a te, Egitto, contro il faraone e tutti i suoi ministri. 10Colpì numerose nazioni e uccise sovrani potenti: 11Sicon, re degli Amorrei, Og, re di Basan, e tutti i regni di Canaan. 

Questi miracoli «furono un preannunzio per farci comprendere bene ciò che sarebbe avvenuto nel futuro. Tali cose accadono anche oggi. Colpisce i primogeniti del mondo, come quelli d’Egitto, quando guarisce gli uomini nati nel peccato originale con il soffio della sua potenza» (Cs 964). «Chiama nazioni la massa funesta dei vizi che ci affliggono di continuo. Uccide sovrani potenti quando scaccia gli spiriti immondi che dominano con l’infamia dei peccati» (Cs 964). 

12Diede in eredità la loro terra, in eredità a Israele suo popolo. 

«Che cosa sia questa eredità, l’ascoltiamo dall’apostolo Paolo: “Come abbiamo portato l’immagine del terrestre, così portiamo l’immagine del celeste” (1 Cor 15,19). Ecco l’Israele a cui toccherà in sorte simile terra beata, che avrà in possesso perenne il suo corpo terreno glorificato insieme con il Signore» (Ilr 763). 

13Signore, il tuo nome è per sempre; Signore, il tuo ricordo di generazione in generazione. 14 Sì, il Signore fa giustizia al suo popolo e dei suoi servi ha compassione. 

 15Gli idoli delle nazioni sono argento e oro, opera delle mani dell’uomo. 16Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, 17hanno orecchi e non odono; no, non c’è respiro nella loro bocca. 18Diventi come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida. 

«Uno di noi ha oppresso il povero e gli ha portato via la sua parte di terra, ingiustamente ha oltrepassato il confine, con l'inganno e la violenza. Un altro ha contaminato la terra con gli interessi e l'usura, traendo di che vivere non dal lavoro ma dal bisogno degli indigenti. Che cosa diremo di fronte a questi fatti, noi che non conosciamo alcuna misura per arricchirci? Noi adoriamo l'oro e l'argento, come gli antichi adoravano Baal, Astarte; onoriamo la magnificenza e lo splendore delle pietre, le vesti lussuose» (Gregorio di Nazianzo, Tutte le Orazioni, 16, 6, 18-19, pp. 411-413). 

19Benedici il Signore, casa d’Israele; benedici il Signore, casa di Aronne; 20benedici il Signore, casa di Levi; voi che temete il Signore, benedite il Signore. 21Da Sion, benedetto il Signore, che abita in Gerusalemme! 

«In Aronne sono indicati i sacerdoti, in Levi sono designati i ministri; in coloro che temono Dio, tutto il resto del popolo. Il profeta però ha messo al primo posto Israele, colui che avrebbe percepito e visto Dio. Mentre sono molti gli Aronne, ossia i sacerdoti, si troveranno invece pochi Israele, destinati cioè a contemplare Dio con la conoscenza interiore» (Ilr PG 9,767). 

Salmo 135

Grande Hallel. Lode a Dio per la sua grandezza che si è manifestata nella creazione, nell’uscita dall’Egitto, nel dono della terra, nella provvidenza. 

1Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre. 2Rendete grazie al Dio degli dèi, perché il suo amore è per sempre. 3Rendete grazie al Signore dei signori, perché il suo amore è per sempre. 4 Lui solo ha compiuto grandi meraviglie, perché il suo amore è per sempre. 

«Tutto ciò che il salmo annuncia rivela la misericordia di Dio, senza la quale non è possibile vivere. Essa opera in modo del tutto gratuito: se si cerca la ragione di un mistero così grande, scoprirai che è per la generosità del Signore che esistiamo; per la sua misericordia restiamo in vita. Dobbiamo ricordarla sempre col cuore e con le labbra» (Cs 968). 

1. Lode a Dio a motivo dell creazione (4-9).

«Dio non ha creato per un suo bisogno, ma unicamente per il suo amore per l’uomo» (Es24, 33). «Qualsiasi opera di Dio è stata compiuta perché sia manifestata l’eternità della sua bontà e misericordia» (Pros 387). «Ha creato per istruire quella creatura che era preordinata alla conoscenza del suo Creatore. La mirabile bellezza delle opere visibili manifesta la maestà del Creatore invisibile» (Pros 388).

5Ha creato i cieli con sapienza, perché il suo amore è per sempre. 6 Ha disteso la terra sulle acque, perché il suo amore è per sempre. 7 Ha fatto le grandi luci, perché il suo amore è per sempre. 8 Il sole, per governare il giorno, perché il suo amore è per sempre. 9 La luna e le stelle, per governare la notte, perché il suo amore è per sempre. 

«Tutte le cose create sono meritevoli di grande ammirazione, però l’abitudine ne ha ridotto il valore. Dobbiamo allora esaminarle con accuratezza in modo da comprenderle sempre nella loro perfezione» (Isidoro, 1,8,19). 

2. Lode a Dio a motivo dell’Esodo (10-15):

10Colpì l’Egitto nei suoi primogeniti, perché il suo amore è per sempre. 11Da quella terra fece uscire Israele, perché il suo amore è per sempre. 12 Con mano potente e braccio teso, perché il suo amore è per sempre. 13Divise il Mar Rosso in due parti, perché il suo amore è per sempre. 14In mezzo fece passare Israele, perché il suo amore è per sempre. 15Vi travolse il faraone e il suo esercito, perché il suo amore è per sempre.

Che cosa rappresentano i primogenit colpiti? «Non vi è alcuna parte del mondo che non sia percossa dalla spada della verità, per sottomettere a Cristo tutte le cose» (Pros 389). «Condannò la gloria di questo mondo, cioè il lusso, l’avarizia, l’orgoglio, le cose che sono più apprezzate dagli uomini. L’uomo genera ed abbraccia come fossero figli cari questi frutti degeneri del suo seno, compiacendosi della sua cupidigia. Il Signore le colpisce anche adesso perché vengono annientate dall’Autore della vita, il Cristo» (Cs 971) 

11Da quella terra fece uscire Israele, perché il suo amore è per sempre. 12Con mano potente e braccio teso. 

Ciò avviene anche adesso quando il Signore «libera i suoi santi dalla familiarità con i malvagi; dalla dimora tenebrosa di questo mondo, li conduce fuori, guidandoli con la luce della sua verità» (Cs 971). 

Divise il Mar Rosso. 

«Con la divisione del Mar Rosso si indica il battesimo di Cristo» (Pros 389). «Si dice che il Mar Rosso fu diviso in dodici parti, secondo il numero delle tribù. Noi attraversiamo la profondità caotica di questo mondo quando ci affrettiamo, con la grazia di Dio, a raggiungere la vera regione dei viventi. C’è chi l’attraversa con l’elemosina, chi con una preghiera perseverante, chi con la verginità o una rigorosa onestà di vita. In molti modi si passa andando verso il Signore, attraverso il mare del mondo» (Cs 971). 

3. Lode a Dio per l’ingresso nella terra:

16 Guidò il suo popolo nel deserto, perché il suo amore è per sempre. 17Colpì grandi sovrani, perché il suo amore è per sempre. 18Uccise sovrani potenti, perché il suo amore è per sempre. 19Sicon, re degli Amorrei, perché il suo amore è per sempre. 20Og, re di Basan, perché il suo amore è per sempre. 21Diede in eredità la loro terra, perché il suo amore è per sempre. 22In eredità a Israele suo servo, perché il suo amore è per sempre.

Colpì grandi sovrani. 

«Il celeste soccorritore percuote grandi sovrani quando estingue nel nostro cuore desideri malvagi» (Cs 972). 

4. Lode a Dio per la sua provvidenza

23Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi, perché il suo amore è per sempre. 24Ci ha liberati dai nostri avversari, perché il suo amore è per sempre. 25Egli dà il cibo a ogni vivente, perché il suo amore è per sempre. 26Rendete grazie al Dio del cielo, perché il suo amore è per sempre. 

«Non si ricordò dell’umiliazione umana solo quando scelse come guida Mosè per liberare il popolo dall’Egitto, ma in modo più pieno si ricordò della nostra povertà quando, nascendo nel corpo, assunse la nostra stessa povertà, quando in sé elevò il nostro misero corpo terreno alla gloria della natura celeste. Non liberò dalla mano dei nemici allorché sottrasse quelli al dominio degli Egiziani, ma ha liberato noi, quando ha dato se stesso per i nostri peccati. Ci ha liberati dando il cibo ad ogni carne. L'espressione ad ogni carne vuol dire che ad ogni carne redenta egli da il cibo incorrotto, eterno, il pane vivo, il pane celeste. Di ciascuna di queste cose, ecco il motivo: in eterno è la sua misericordia. Il fatto stesso che siamo ciò che non eravamo e saremo ciò che non siamo, non poggia su altro, se non sulla misericordia di Dio. Colui che è buono, volle che noi nascessimo per essere partecipi dei suoi beni» (Ilr. 776). 

Egli dà il cibo ad ogni vivente. 

«Non soltanto gli uomini, ma tutti gli animali sono sostenute dalla sua generosità. Dio è creatore e pastore di ogni vivente. Nutre tutti gli esseri spirituali col cibo incorporeo della sua misericordia. Dal momento che tutti sono nel bisogno, godiamo del suo aiuto e così appare chiaro che tutte le creature sussistono per la sua grazia» (Cs 973).


Salmo 136

Questo salmo non fa parte del Grande Hallel e non appartiene ad alcuna composizione specifica.

Canto dei rimpatriati dall’esilio che ricordano le sofferenze patite e la loro resistenza nella sciagura. I cristiani sono degli esuli in questo mondo: «Finché abitiamo nel corpo, siamo in esilio lontano dal Signore» (2 Cor 5,6). 

1Lungo i fiumi di Babilonia, là sedevamo e piangevamo ricordandoci di Sion. 

Ricordare Sion, in esilio, significa continuare a sperare in Dio nell’afflizione: «Non abbatterti, Israele, perché io libererò la tua discendenza dalla terra del suo esilio. Ritornerà e avrà riposo, perché io sono con te per salvarti» (Ger 30,10). «Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi» (Gv 14,3). 

2Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre, 3perché là ci chiedevano parole di canto coloro che ci avevano deportato, allegre canzoni, i nostri oppressori: «Cantateci canti di Sion!». 4Come cantare i canti del Signore in terra straniera?

Il canto del mondo divino non può essere compreso dagli uomini carnali: «Udii una voce che veniva dal cielo: era come quella di suonatori di cetra che si accompagnano nel canto con le loro cetre. Nessuno poteva comprendere quel canto [celeste] se non i redenti della terra. Non fu trovata menzogna sulla loro bocca: sono senza macchia» (Ap 14,2-5). 

5Se mi dimentico di te, Gerusalemme, si dimentichi di me la mia destra; 6mi si attacchi la lingua al palato se lascio cadere il tuo ricordo, se non innalzo Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia. 

«Gli esuli erano decisi a conservare un ricordo imperituro della patria. Rinfrancati dalla speranza di un futuro ritorno, evitarono di conformarsi ai costumi dei loro nemici» (Td 1928). Mentre vive in esilio, il cristiano non deve dimenticare la sua patria: «La nostra patria è nei cieli» (Fil 3,20). «Voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio» (Col 3,3). «Chiunque avrà cominciato a rinnovarsi, già con il cuore canta in Gerusalemme. Sebbene camminiamo ancora nella carne, noi non viviamo secondo la carne. Con il desiderio noi ormai siamo lassù» (Ag36,774). «Ecco dov'è la nostra suprema letizia: là dove godremo Dio e dove vivremo nella più intima fraternità. Nulla, all'infuori del bene, ci darà gioia» (Ag37,1771). 

7Ricordati, Signore, dei figli di Edom, che, nel giorno di Gerusalemme, dicevano: «Spogliatela, spogliatela fino alle sue fondamenta!». 

I figli di Edom, discendenti da Esaù, rappresentano le forze del male, sempre attive per distruggere i semi di bene (Cf Ez 25,12-13; Ml 1,4-5). «Quante volte si sono detti i figli di Edom: “Abbattete [la Chiesa] fin nelle sue fondamenta”! Eppure i persecutori fallirono, i martiri ricevettero la corona» (Ag37,1779.1780). «Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato» (Mt 10,22). «Non rendete male per male, né ingiuria per ingiuria» (1 Pt 3,9). 

8Figlia di Babilonia devastatrice, beato chi ti renderà quanto ci hai fatto. 

Babilonia è il simbolo del male: «Un angelo possente prese allora una pietra, grande come una macina, e la gettò nel mare esclamando: “Con questa violenza sarà distrutta Babilonia, la grande città, e nessuno più la troverà”» (Ap 18,21). 

9Beato chi afferrerà i tuoi piccoli e li sfracellerà contro la pietra. 

Lo sterminio dei bambini era un’atrocità comune in antico; con questo gesto si voleva assicurare la distruzione totale del nemico (Cf 2 Re 8,12; Is 13,16). «Chi sono i piccoli di Babilonia? Le cattive passioni appena nate. Il futuro cittadino di Gerusalemme, [dapprima] è tenuto prigioniero [in Babilonia], perché riceve un'educazione in cui si insegna l'avarizia, le rapine, le menzogne quotidiane» (Ag37,1773). «Chi presta attenzione al suo modo di agire?» (Sir 16,20). «Fate attenzione che nessuno faccia di voi sua preda con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana e non secondo Cristo» (Col 2,8). 



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