sabato 4 febbraio 2023

Salmi da 112 a 117 salmi pasquali

Salmo 112

I Salmi 112-117 celebrano la Pasqua, l’uscita dall’Egitto. 

La liberazione dalla schiavitù d’Egitto è il segno più chiaro della cura che Dio esercita verso i poveri. «Anna ringrazia Dio dicendo: “Solleva da terra il misero e dal letame rialza il povero” (1 Sam 2,7 ss). Il Dio Altissimo opera questo di continuo. Ha fatto sedere sul trono regale Giuseppe che era stato condotto schiavo (Gen 37,28). Ha fatto re il beato David che era pastore (1 Sam 16,1-13). Mosè, che custodiva le pecore, è stato costituito come dio per Faraone» (Es23,1352). La compassione di Dio verso i miseri, raggiunge il suo culmine nella redenzione operata da Gesù: «Che cosa c’è di più povero della nostra umanità? Tuttavia Cristo l’ha innalzata, ne ha sollevato in alto le primizie e l’ha fatta sedere nel più alto dei cieli» (Es23,1352). 

Alleluia. Lodate, servi del Signore, lodate il nome del Signore. 

Il Nome del Signore (Shèm Adonai) viene evocato tre volte. Dio ha rivelato il suo Nome a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei vostri padri, mi ha mandato a voi”. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione» (Es 3,15). Il Nome di Dio è stato ripresentato da Gesù, il Dio con noi: «[Il salmista] sapeva che c’è un “Nome che è al di sopra di ogni nome” (Cf Fil 2,9). Come ci sono degli incantesimi, certe parole o certi nomi, allo stesso modo sapeva che il Nome che è al di sopra di ogni nome è salutare» (Es23,465). 

2Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre. 3Dal sorgere del sole al suo tramonto, sia lodato il nome del Signore. 

La lode riempie il tempo (ora e sempre) e lo spazio (dal sorgere del sole, al tramonto): «Solo a Dio si addice essere glorificato sempre e dovunque» (Ag37,1471) «Parole simili sgorgano da un affetto immenso! Quanto più si ama Dio, tanto più si gode nel lodarlo» (Bs 1134). 

4Su tutte le genti eccelso è il Signore, più alta dei cieli è la sua gloria.  

«Apparve qualcosa come una pietra di zaffìro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una figura dalle sembianze umane. Mi apparve splendido come metallo incandescente, mi apparve come di fuoco. Così percepii in visione la gloria del Signore. Quando la vidi, caddi con la faccia a terra» (Ez 1,27-29). Il Verbo tuttavia «pur essendo di natura divina, spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo» (Fil 2,7). «Dio non ha fatto se non opere mirabili. L’azione più sorprendente, tuttavia, è stata la sua volontaria umiliazione, quando ha assunto la nostra carne e ha condiviso le nostre sofferenze» (Bs 836).

5Chi è come il Signore, nostro Dio, che siede nell’alto

«Così dice il Signore:  “Io sono il primo e io l’ultimo; fuori di me non vi sono dei. Chi è come me? Lo proclami, lo annunci e me lo esponga”» (Is 44,6-7). 

6e si china a guardare sui cieli e sulla terra? 

«Su chi volgerò lo sguardo? Sull’umile e su chi ha lo spirito contrito e su chi teme la mia parola» (Is 66,2). «Dio abita negli umili che Egli ha esaltato rendendoli suo cielo, trova il suo riposo nei santi (Cf Is 57,15)» (Ag37,1472).

7Solleva dalla polvere il debole, dall’immondizia rialza il povero, 8per farlo sedere tra i principi, tra i principi del suo popolo. 

‘Ashpot: immondizia, letame. «Non viene sollevato dall’immondizia l’uomo asservito ai desideri dell’egoismo? Ora si trova in alto perché il Signore abita nel suo cuore; quindi è in cielo» (Ag37,1474). Di solito gli uomini agiscono al contrario: «Se guardate a colui che è vestito splendidamente e gli dite: “Tu siediti qui comodamente”, e al povero dite: “Tu mettiti in piedi”, non siete giudici perversi?» (Gc 2,3). 

9Fa abitare nella casa la sterile, come madre gioiosa di figli. Alleluia. 

«Esulta o sterile che non hai partorito!» (Is 54,1). «Questo fatto si verificò più volte: Sara, Rachele, Anna, la madre di Sansone ed Elisabetta, pur essendo sterili, divennero madri. L’evento si realizza soprattutto per la Chiesa: di per sé sterile, diventa madre per opera di Dio, lieta per un numero grandissimo di figli» (Td 1788). 

Salmo 113/a

Con accenti poetici, il salmo celebra l’uscita dall’Egitto, il passaggio del mar Rosso (Cf Es 14,22) e del fiume Giordano (Cf Gs 3,14-17), insieme ad altre azioni prodigiose di Dio, come il miracolo dell’acqua sgorgata dalla roccia (Cf Es 17,6). «Per l'intervento dello Spirito, in opere e in parole, fu annunziato, in antecedenza, quel che era destinato a manifestarsi in modo pieno, ora, per noi, nella pienezza del tempo» (Ag37,1475). 

1Quando Israele uscì dall’Egitto, la casa di Giacobbe da un popolo barbaro, 2Giuda divenne il suo santuario, Israele il suo dominio. 

«Quel popolo non poté allontanarsi dall'Egitto se non per l'intervento di Dio liberatore; così nessuno si stacca col cuore dalla malvagità di questo mondo, se la misericordia divina non interviene ad aiutarlo» (Ag37,1477). «Quando il Signore liberò Israele dall'Egitto, lo stabilì quale suo popolo e in Giudea edificò il suo tempio» (Td 1789). Anzi il popolo stesso divenne abitazione di Dio (leqodshò) e lo spazio nel quale Egli esercita la sua sovranità (mamshelotàv): «Noi siamo il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto: Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò» (2 Cor 6,16). «[Cristo] che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue e ha fatto di noi un regno» (Ap 1,5-6). 

3Il mare vide e si ritrasse, il Giordano si volse indietro, 4le montagne saltellarono come arieti, le colline come agnelli di un gregge. 

«Attribuisce la sensibilità a cose inanimate per annunciare la potenza di Dio: “Mentre tu, Signore, conducevi il tuo popolo, il mare, sconvolto dalla paura, offrì un sentiero spedito. Si ritirò anche il fiume e trattenne il flusso della corrente. Come se fosse provvisto di ragione, vide la tua potenza presente nell'arca. Monti e colline tripudiarono per accogliere il Signore dei cieli» (Td 1789). «Voi avete deciso di aderire a Dio con tutto il cuore. Volete sbarazzarvi delle antiche passioni e sottomettervi, con animo docile, al giogo soave del Signore. Tutti gli impedimenti del mondo sono ormai superati. Il mare ha visto ed è fuggito. A te è rimasta aperta la via alla libertà spirituale senza alcuna resistenza di contraddittori» (Ag37,1478.1479). 

5Che hai tu, mare, per fuggire, e tu, Giordano, per volgerti indietro? 6Perché voi, montagne, saltellate come arieti e voi, colline, come agnelli di un gregge?

«Per qual motivo, o mare, fuggisti? Tu, o Giordano, perché ti rivolgesti indietro? Come mai sono finiti tutti gli ostacoli? Come mai vi volgete al Signore, voi, miriadi di fedeli sparsi per tutta la terra, rinunziando al mondo presente?» (Ag37,1479) «Tale grande stupore, deriva da una gioia immensa. Questo cambiamento non è opera vostra. Dio ha realizzato questa uscita e ha creato tanta gioia» (Bs 1136). 

7Trema, o terra, davanti al Signore, davanti al Dio di Giacobbe. 

«Il tremore non è avvenuto come scuotimento di montagne ma come conversione felice di tanti popoli» (BW PL 142 415). 

8 [Il Dio di Giacobbe] che muta la rupe in un lago, la roccia in sorgenti d’acqua. 

«Convocate la comunità e alla loro presenza parlate a quella roccia, ed essa farà uscire l'acqua; tu farai sgorgare per loro l'acqua dalla roccia e darai da bere alla comunità e al suo bestiame”» (Nm 20,8). 

Dalla roccia che è Cristo [Dio] «fa scaturire, per il popolo assetato, fonti che zampillano alla vita eterna» (Bs 1137). «Mi mostrò un fiume d’acqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello» (Ap 22,1). 

Salmo 113/B

Salmo di Pasqua, in continuità con il precedente. 

1Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria, per la tua fedeltà, per la tua grazia. 

Glorificazione della fedeltà (‘al-amittècha) e grazia (‘al-chasdecha) di Dio. «La grazia dell'acqua [battesimale] che scaturisce da quella pietra che è Cristo, non ci fu data per delle opere che l'avessero preceduta ma per la misericordia di colui che giustifica l'empio. Cristo infatti morì per degli empi, affinché l'uomo non cerchi in alcun modo la sua propria gloria ma solo la gloria del nome di Dio» (Ag37,1480). 

Perché i popoli dovrebbero dire: «Dov'è il loro Dio?». 

«Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al vituperio e alla derisione delle genti”. Perchè si dovrebbe dire fra i popoli: “Dov'è il loro Dio?”. Il Signore si mostri geloso per la sua terra e si muova a compassione del suo popolo» (Gl 2,17-18). 

3Il nostro Dio è nei cieli, egli opera tutto ciò che vuole. 

«Io dal principio annunzio la fine, Io che dico: “Il mio progetto resta valido, io compirò ogni mia volontà» (Is 46,10). «Il nostro Dio è in alto, nel cielo. Restando in questa sua eternità, compì, in cielo e in terra, le opere che volle fare. Le creature, dove Dio dimora, è lui a contenerle in sè, in quanto sono bisognose di lui, e non viceversa» (Ag37,1480). «Venga il tuo Regno, si fatta la tua volontà» (Mt 6,10). 

4Gli idoli delle genti sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo. 

«Vedrete in Babilonia idoli d'argento, d'oro e di legno, portati a spalla, i quali infondono timore ai pagani. State attenti dunque a non imitare gli stranieri; il timore dei loro dei non si impadronisca di voi» (Bar 6,3-4). 

5Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, 6hanno orecchi e non odono, hanno narici e non odorano. 7Le loro mani non palpano, i loro piedi non camminano; dalla loro gola non escono suoni!

«Gli idoli sono come uno spauracchio in un campo di cocomeri, non sanno parlare, bisogna portarli, perché non camminano. Non temeteli, perché non fanno alcun male, come non è loro potere fare il bene» (Ger 10,5). «Gli idoli si sono ridotti ad essere soltanto delle apparenze di vita poiché non hanno vera forza vitale. Mosche e insetti e altri animali più insignificanti almeno sono dotati di forza vitale, per la quale vedono, sentono, volano e si muovono. Questi invece, venerati come divinità, non condividono neppure il grado di vita degli animali inferiori» (Td 1793). 

 8Diventi come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida!


9Israele confida nel Signore: egli è loro aiuto e loro scudo. 

Il popolo (Israele), i sacerdoti (casa di Aronne), i simpatizzanti pagani (chiunque lo teme) sono invitati a confidare in Dio. 

«La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: Non ti lascerò e non ti abbandonerò» (Eb 13,5). «La casa d'Israele ha sperato nel Signore. Se speriamo quel che non vediamo, allora aspettiamolo con pazienza. Ma affinché la pazienza resti salda sino alla fine, Dio è aiuto e protettore» (Ag37,1485). 

Confida nel Signore la casa di Aronne: egli è loro aiuto e loro scudo. Confida nel Signore, chiunque lo teme: egli è loro aiuto e loro scudo. 

«Confida nel Signore con tutto il cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza; in tutti i tuoi passi pensa a lui ed egli appianerà i tuoi sentieri» (Pr 3,5-6). 

12Il Signore si ricorda di noi, ci benedice, benedice la casa d’Israele, benedice la casa di Aronne. 13Benedice quelli che temono il Signore, i piccoli e i grandi. 

«Essi diverranno mia proprietà nel giorno che io preparo. Avrò compassione di loro come il padre ha compassione del figlio che lo serve. Voi allora vi convertirete e vedrete la differenza fra il giusto e l'empio, fra chi serve Dio e chi non lo serve» (Ml 3,17-18). «Non siamo noi che con i nostri meriti preveniamo la misericordia del Signore, ma il Signore si è ricordato di noi e ci ha benedetti» (Ag37,1486).

14Vi renda numerosi il Signore, voi e i vostri figli. 15Siate benedetti dal Signore, che ha fatto cielo e terra. 16I cieli sono i cieli del Signore, ma la terra l’ha data ai figli dell’uomo. 

«Signore vostro Dio vi ha moltiplicati ed ecco oggi siete numerosi come le stelle del cielo. Il Signore, Dio dei vostri padri, vi aumenti anche mille volte di più e vi benedica come vi ha promesso di fare» (Dt 1,10-11). «Non aver paura, ma continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male, perché io ho un popolo numeroso in questa città» (At 18,9-10). «Apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare» (Ap 7,9). 

17Non i morti lodano il Signore né quelli che scendono nel silenzio, 18ma noi benediciamo il Signore da ora e per sempre. 

«Consideratevi morti al peccato ma viventi per Dio, in Cristo Gesù» (Rm 6,11). 

Salmo 114

Salmo di Pasqua: liberazione di un misero, stretto da funi di morte. «Il Profeta, riconoscendo di essere stato estratto dalla fossa profonda [del peccato], ringrazia Dio per averlo esaudito» (BW 418). Nel testo ebraico, questo salmo costituisce un’unica composizione con quello seguente, mentre la LXX li divide in due salmi. 

1Amo il Signore, perché ascolta il grido della mia preghiera. 2Verso di me ha teso l’orecchio nel giorno in cui lo invocavo. 

«Amarlo con tutto il cuore vale più di tutti gli olocausti» (Mc 12,33). «Noi amiamo perché Egli ci ha amati per primo» (1 Gv 4,19). «Ciò che mi piace fare di più è celebrare le opere mirabili del Signore e il Signore stesso: accoglie le mie preghiere e mi onora con la sua opera. Per tutta la vita gli renderò onore e lode e invocherò il suo aiuto» (Td 1797). 

3Mi stringevano funi di morte, ero preso nei lacci degli inferi, ero preso da tristezza e angoscia. 4Allora ho invocato il nome del Signore: «Ti prego, liberami, Signore». 

«Dichiara d’aver visto la morte vicina e di essersi trovato come davanti alle porte degli inferi» (Td 1797). «[Pietro]cominciando ad affondare, gridò: “Signore, salvami!”. Subito Gesù stese la mano e lo afferrò» (Mt 14,30-31). «Perseverate nella preghiera e vegliate in essa, rendendo grazie» (Col 4,2). 

5Pietoso e giusto è il Signore, il nostro Dio è misericordioso. 

«Dove abbondò il peccato, sovvrabondò la grazia» (Rm 5,20). «Non per i tuoi meriti, ma perché ha voluto beneficarti» (Ag37,1489).

6Il Signore protegge i piccoli, ero misero ed egli mi ha salvato. 

«Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno?» (Gc 2,5). «Dio si prende cura di tutti e si mostra premuroso soprattutto verso i piccoli. Usa benevolenza verso i bambini già generati ma anche verso quelli che sono nascosti nell'utero della loro madre, li conserva in vita, li porta alla luce» (Td 1800). «Quanto a me, non ho fatto molti digiuni, né veglie, e neppure ho affrontato macerazioni del corpo, ma ho riconosciuto la mia indegnità, ho accusato me stesso, mi sono umiliato, e il Signore con questo mi ha salvato» (Simeone NT, Discorso sulla fede, Filocalia 4, p. 497)§. 

7Ritorna, anima mia, al tuo riposo, perché il Signore ti ha beneficato. 

«Lo spirito del Signore li guidava al riposo» (Is 63,14). «[Nella sapienza] troverai riposo ed essa si cambierà per te in gioia» (Sir 6,28). «Sopportare serenamente una disgrazia è molto più sublime dell’elemosina e di tutto il resto» (Crisostomo)§. 

8Sì, hai liberato la mia vita dalla morte, i miei occhi dalle lacrime, i miei piedi dalla caduta. 

«Non avranno più fame né avranno più sete, non li colpirà il sole né arsura alcuna, perché l’Agnello sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi» (Ap 7,16-17). 

9Io camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi. 

«Dio non soltanto premia i giusti ma li previene con la benevolenza; li crea quando ancora non esistono e dopo averli plasmati, li assiste con cura; aspetta che maturino fino a portare frutti di giustizia; infine li ripaga oltre misura per le opere buone compiute» (Td 1800). «Noi siamo e insieme non siamo nella carne. La nostra vita è nel cielo. Mentre con la testa (si fa per dire) siamo accetti a Dio, sotto i piedi ci accorgiamo di toccare un terreno sdrucciolevole» (Ag37,1490). 

Salmo 115

Nel testo ebraico, questo salmo costituisce un’unica composizione col precedente. Compare una menzione della cena pasquale, nel momento in cui i commensali elevano la coppa per ringraziare Dio per aver sciolto il misero dalle sue catene. 

1Ho creduto anche quando dicevo: «Sono troppo infelice». 

L’orante ha continuato a credere in Dio anche nella prostrazione estrema. «Guardò alla propria miseria e ne ebbe paura, constatando come non aveva proprio nulla per confidare in se stesso» (Ag37,1492). Esiste una povertà che tocca l’essenza della vita: «Se qualcuno pone la sua speranza nei beni presenti come se fossero immutabili, rimarrà deluso: “Ogni uomo che vive non è che un soffio (Sal 38)”» (Td 1801 ). 

2Ho detto con sgomento: «Ogni uomo è bugiardo». 

«Dio vuole soltanto il bene ed è sempre in grado di portare a compimento ciò che ha deciso di fare. Gli uomini cambiano opinione; spesso non compiono ciò che è bene e se talora si propongono di prestare soccorso, non riescono nel loro intento. È meglio, perciò, non inseguire il soccorso degli uomini ma implorare l'aiuto di Dio» (Td 1812). 

3Che cosa renderò al Signore per tutti i benefici che mi ha fatto? Alzerò il calice della salvezza. 

Il calice di vino, simbolo dei beni ricevuti, ha un ruolo centrale nella cena pasquale ebraica e lo si eleva per ringraziare Dio. Anche Gesù innalzò il calice e ringraziò Dio per i doni che avrebbe elargito agli uomini con la sua Pasqua. «Ho ricevuto molteplici benefici e non so come ringraziare il Benefattore. “Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci consola in ogni tribolazione” (2 Cor 1,4)» (Td 1801). 

5Adempirò i miei voti al Signore, davanti a tutto il suo popolo. 

«Che cosa possiamo rendere a Colui che si è fatto crocifiggere per noi? Mai arriveremo a render grazie in modo degno. Tuttavia, secondo la nostra capacità, ringraziamolo sia con la bocca che con il cuore. Egli è tanto amante degli uomini da metterci nel numero di quelli che come la vedova offrono due spiccioli» (Barsanufio)§. 

6Agli occhi del Signore è preziosa la morte dei suoi fedeli. 

Il Signore non vuole la rovina del suo servo: «La [tua] vita sarà conservata nello scrigno dei viventi, presso il Signore» (1 Sam 25,29). «Se dovrai attraversare le acque, sarò con te; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai Tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo» (Is 43,2-4). «Non era possibile che la morte tenesse [Gesù] in suo potere» (At 2,24). «Ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore» (Col 1,13).

7Ti prego, Signore, perché sono tuo servo; io sono tuo servo, figlio della tua schiava: tu hai spezzato le mie catene. 

«Se ti ho afflitto, non ti affliggerò più. Ora, infrangerò il giogo che ti opprime, spezzerò le tue catene» (Na 1,13). «Gesù Cristo, che ha dato se stesso per i nostri peccati al fine di strapparci da questo mondo malvagio, secondo la volontà di Dio e Padre nostro, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen» (Gal 1,4-5)

8A te offrirò un sacrificio di ringraziamento. 

«Quando Tu, Signore, spezzasti i miei legami, non c'era alcun mio merito e per questo ti debbo il sacrificio di lode. Se mi glorierò di essere tuo servo, non mi glorierò in me, ma in te» (Ag37,1494). «Chi cerca la vittima da consacrare al Signore, non ha altro da offrire che se stesso» (Ag37,1494). 

e invocherò il nome del Signore. 

«Chiunque invocherà il nome del Signore, sarà salvato» (Gl 3,5; Rm 10,13). «[Cristo] può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è sempre vivo per intercedere a loro favore» (Eb 7,25). 

9Adempirò i miei voti al Signore davanti a tutto il suo popolo, 10negli atri della casa del Signore, in mezzo a te, Gerusalemme. 

«Offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome» (Eb 13,15). «Qual è la casa del Signore se non il suo popolo?» (Pros 332). 

Salmo 116

1Genti tutte, lodate il Signore, popoli tutti, cantate la sua lode, 2perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura per sempre. 

Il salmo presenta il motivo fondamentale della lode a Dio: il suo amore fedele. «Signore, Dio d’Israele, non c’è un Dio come te! Tu mantieni l’alleanza e la fedeltà verso i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore» (1 Re 8,23). «Cristo è diventato servitore dei circoncisi per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei padri; le genti invece glorificano Dio per la sua misericordia» (Rm 15,8-9). «Gli apostoli, dirigendosi in ogni luogo, dissiparono le nubi dell'ignoranza e fecero apparire il Sole di giustizia. Ottenemmo salvezza soltanto a motivo della sua misericordia» (Td 1808). 

Salmo 117

Salmo di Pasqua. Processione al tempio per ringraziare Dio, a motivo di un atto di una liberazione avvenuta per il debole, per chi viene scartato. Il popolo del Signore è questo povero. «Tutto il salterio non è che un canto e un annuncio profetico di nostro Signore. Soprattutto nel salmo cento diciassette si fa riferimento al mistero della sua risurrezione» (Gerolamo, Per la Domenica di Pasqua II, in Omelie sui Vangeli, p. 199)§. 

1Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre. 

«La lode di Dio non si sarebbe potuta motivare con un’espressione più compendiosa: poiché è buono. Non vedo elogio più grande di quello contenuto in formula tanto breve. L'essere buono è una proprietà esclusiva di Dio» (Ag37,1495). «Non a torto, fratelli, oggi, nella festa di Pasqua, si legge questo salmo. Nessuno si sottragga alla comune letizia per la consapevolezza dei suoi peccati. Se il ladrone meritò il paradiso, perché un cristiano non dovrebbe meritare il perdono?» (Massimo di Torino, PL 57, 364. Sermoni, 53,1.4, pp. 226 e 229).

2Dica Israele: «Il suo amore è per sempre». 3Dica la casa di Aronne: «Il suo amore è per sempre». 4Dicano quelli che temono il Signore: «Il suo amore è per sempre». 

«Celebrate tutti la bontà di Dio, ma voi della stirpe d'Israele accrescete lo slancio della vostra lode! Quanti appartenete all'ordine sacerdotale di Aronne, ma anche voi che provenite dai popoli pagani, celebrate il Signore. Egli è il Dio di tutti e a tutti elargisce una molteplicità di benefici» (Td 1809). 

5Nel pericolo ho gridato al Signore: mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo. 6Il Signore è per me, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo? 7Il Signore è per me, è il mio aiuto, e io guarderò dall’alto i miei nemici. 

«Ci sono grida dell’anima che si levano verso Dio con indicibile potenza» (Es23,669). «Dio non ha impedito che i mali insorgessero ma, dopo aver permesso il loro assalto, li ha dissipati. Il sostegno ricevuto è stato molto più grande del pericolo incorso» (Td 1812). 

8È meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell’uomo. È meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei potenti. 

«Dio vuole soltanto il bene ed è sempre in grado di portare a compimento ciò che ha deciso di fare. Gli uomini cambiano opinione, spesso non compiono ciò che è bene e se talora si propongono di prestare soccorso, non riescono nel loro intento. Perciò è meglio non inseguire il soccorso degli uomini e implorare l'aiuto di Dio» (Td 1812). 

10Tutte le nazioni mi hanno circondato, ma nel nome del Signore le ho distrutte. 11Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato, ma nel nome del Signore le ho distrutte. 

La liberazione non poteva venire che ad opera di Dio. «Vengono descritte le sofferenze e la vittoria della Chiesa. Come se gli si andasse a chiedere con quali risorse abbia potuto superare afflizioni così tremende, ci presenta il suo modello e ci descrive le tribolazioni che agli inizi ebbe a soffrire nella persona del suo Capo» (Ag37,1497). 

12Mi hanno circondato come api, come fuoco che divampa tra i rovi, ma nel nome del Signore le ho distrutte. 13Mi avevano spinto con forza per farmi cadere, ma il Signore è stato il mio aiuto. 

«Come le api, dopo aver scoperto un favo, succhiano il miele che vi trovano, così i nemici hanno cercato di assorbire da me il sentimento della fiducia in Dio. Pensavano che sarebbe stato molto facile vincermi, come il fuoco divora le spine con grande facilità. Mi sono opposto a loro con l'aiuto proveniente da Dio e così ho vinto» (Td 1812.1813). «Lo stesso Signore è stato circondato dai persecutori, come le api circondano il favo. Gli empi, non sapendo che cosa facevano, coi tormenti hanno reso più dolce il Signore, affinché vediamo e gustiamo quanto è soave il Signore» (Pros 333). 

14Mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza. 15Grida di giubilo e di vittoria nelle tende dei giusti: la destra del Signore ha fatto prodezze, 16la destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto prodezze. 

I benefici concessi ad Israele preannunciano i doni ancora più gradi che riceveranno i cristiani: «Grande prodigio elevare [al cielo] chi è meschino! Fare un dio l’uomo mortale! Dalla debolezza ricavare la perfezione, dall'abiezione la gloria, dalla sofferenza il trionfo: in una parola prendere la tribolazione e farne un mezzo di salvezza, tale che ai tribolati apparisse già in atto la vera salvezza, dono di Dio» (Ag37,1498). 

17Non morirò, ma resterò in vita e annuncerò le opere del Signore. 

«[I nemici] seminavano strage e pensavano che la Chiesa di Cristo sarebbe stata annientata. A forza di pazienza, ha vinto gli incapaci di pazienza; amando, ha vinto la ferocia dei persecutori» (Ag37,1498). 

18Il Signore mi ha castigato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte. 

«Gli uomini di Dio, mediante le prove che sorgono contro di loro, sono purificati da ciò che hanno di estraneo, derivato dalla mescolanza con l’elemento carnale» (Es23,661). 

19Apritemi le porte della giustizia: vi entrerò per ringraziare il Signore. 

Un corteo di fedeli giunge alle porte del tempio; inizia un dialogo tra i sacerdoti, presenti all’interno, e i pellegrini che stanno all’esterno. «Le porte del Signore sono l’umile penitenza, la carità santa, gli atti di misericordia, grazie ai quali possiamo presentarci davanti a Dio» (Cs 608).

20È questa la porta del Signore: per essa entrano i giusti. 

«Il Signore ha aperto per primo questa porta con la chiave della sua risurrezione. Per questo egli è risorto nel suo corpo e col suo corpo è salito ai cieli, per aprirci con la sua ascensione la porta del cielo, che era chiusa e sprangata» (Cromazio, Cat. 1,5, pp. 42-43)§. «Attraverso questa porta vi è passato Pietro, vi è passato Paolo, vi sono passati tutti gli apostoli, vi sono passati i martiri, vi passa ogni giorno chiunque sia santo. Il primo a passare è stato il ladrone assieme al Signore. Abbiate fiducia e sperate che sia così anche per voi» (Gr Omelie sui Vangeli, p. 200)§

22La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo. 

«Ecco, io pongo una pietra in Sion, una pietra scelta, angolare, preziosa, saldamente fondata: chi crede non si turberà» (Is 28,16). Israele è come una pietra scartata dagli uomini ma scelta da Dio. Cristo ha vissuto la medesima esperienza del popolo; è stato scartato dagli uomini ma onorato da Dio: «[Cristo] è diventato testata d'angolo per un intervento del Signore. I costruttori lo scartarono, ma il Signore ne fece la pietra d'angolo (Cf At 4,11)» (Ag37,1499). «La Chiesa ha la sua pietra, cioè Cristo, nascosta nel profondo del cuore e nulla antepone alla fede e all'amore di Lui» (Beda, Omelie sul Vangelo, II, 25, p.513)§. 

24Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci in esso ed esultiamo!

«Il Signore ha fatto tutti quanti i giorni, ma la domenica, il giorno della risurrezione, è un giorno unicamente nostro. È anche per questo che si chiama domenica: perché il nostro Dominus (Signore) in quel giorno è salito vittorioso al Padre. Se i pagani lo chiamano giorno del sole, anche noi lo confermiamo tale perché oggi è spuntata la luce del mondo» (Gr Omelie sui Vangeli, p. 201)§. 

25Ti preghiamo, Signore: dona la salvezza! Ti preghiamo, Signore: dona la vittoria!

Dona la salvezza, per favore (hoshi’ah nnà’)! Dal verbo yashà’, salvare, da cui deriva il nome Gesù. 

26Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Vi benediciamo dalla casa del Signore. 27Il Signore è Dio, egli ci illumina. 

Mentre il pellegrino oltrepassa le soglie del tempio, riceve una benedizione da parte dei sacerdoti. «La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro (a Gesù) gridava: Benedetto Colui che viene…» (Mt 21,9). 

Formate il corteo con rami frondosi fino agli angoli dell’altare. 28Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie, sei il mio Dio e ti esalto. 

La processione dei fedeli all’altare, prefigura quella dei beati nella Gerusalemme celeste. «Una volta lassù, cosa canteremo se non le sue lodi? Non gli tributeremo queste lodi con suono di parole; sarà l'amore stesso che ci unirà a lui ad elevare un tal grido; anzi l'amore sarà esso stesso questo grido» (Ag37,1498). 

29Rendete grazie al Signore, perché è buono, perché il suo amore è per sempre. Il salmo si conclude replicando l’inizio, accentuando il valore della fedeltà di Dio. 


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